Cappuccetto Rotto

“Per imparare a governare il cappuccetto ci vuole un po’ di tempo, quasi quanto per imparare a governare l’amore e comunque, anche dopo anni di pratica, in quei momenti è facile dimenticarsi tutto”.

Il puntuale Camillo Langone sulla vicenda dei “cappuccetti”.

Un Appello

“Una pillola avvelenata, un ormone sintetico, che fa fuori il nucleo di un bambino ma comporta più dolore di qualsiasi aspirazione o raschiamento, comporta il compimento dell’aborto in stato di veglia, in solitudine, in un abisso di tristezza e di rischio. Perché dunque? E’ tutto molto chiaro. Perché abortire in stato di veglia, in ambito domestico, vuol dire banalizzare l’aborto oltre ogni limite; vuol dire vincere la battaglia per l’aborto come diritto privato e come privacy femminile; vuol dire deresponsabilizzare ulteriormente il maschio e il medico; vuol dire stabilire il punto finale, abortivo, dichiaratamente abortivo, della catena anticoncezionale”.
Giuliano Ferrara

“La Ru486 non è una medicina. Non cura alcuna malattia. Non aiuta la vita, la stronca sul nascere. La Ru486 non è amichevole nei confronti delle donne. Non realizza in alcun modo un aborto indolore, posto che sia possibile realizzarlo”.
Appello del Foglio contro l’introduzione della “Kill Pill” in Italia.

Un’altra volta controcorrente.

Nati due volte

“Gridare la bellezza della vita mentre ci si trova vicini alla morte è una sfida che non teme il paradosso

La Giornata del Risveglio non è l’evasione censoria del dolore, ma il tentativo di accoglierlo in modo umano”.

Sul Foglio.

Una Bottiglia per Eluana

Che cosa le ha tolto questa vicenda?
La Vita“, ha risposto il padre di Eluana all’intervistatore.
Cinicamente mi è venuto da pensare: la vita di chi la tua (di Padre e uomo) o la sua (di Figlia e donna)?

“Forse Eluana ha bisogno della conversione di suo padre per far sì che la sua dipartita da questo mondo avvenga in modo spontaneo e senza alcuna interruzione. O addirittura che si svegli. Si dice che la fede è un dono. Perché solo attraverso la fede succedono le cose più grandiose, e io dirò una preghiera per lei”.
(Adriano Celentano, proprio lui, sul Corriere di oggi).

Volontà Dedotta

Sul Foglio di oggi.

I miei convincimenti sono in continuo divenire, per questo siamo vivi, cogito ergo sum, continuo a cogitare dunque continuo a esserci. Ma il pensiero è impenetrabile e se la scelta è irreversibile, la delega non è possibile, perché nessuno può davvero sapere che cosa avrei pensato o voluto io in quel preciso momento. Perché il dolore non è immaginabile finché non lo provi. Dunque non so nemmeno io davvero che cosa vorrò. Anche una volontà espressa in anticipo per qualcosa che potrà accadere in futuro è difficile che sia realmente univoca, figuriamoci una volontà dedotta.

Si è dedotto, da frasi di 16 anni fa, che Eluana possa volere, adesso, morire di Fame e di Sete.

L’interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie, o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti può essere legittima….“.

Procedure mediche dolorose, però.
Qui si tratta di “normale” sostentamento.
Doloroso sarà il modo in cui Eluana si spegnerà.
Lentamente.

AutoGoal

Fuori c’è un grande schieramento di polizia, a tamponare una ventina di giovani e meno giovani dei centri sociali che lanciano prezzemolo su chi entra al Rosetum.
Tra i tanti cori possibili, i contestatori scelgono “assassini, assassini”. Urlato da un gruppo pro-abortisti e rivolto a chi non vorrebbe interrompere le gravidanze, non è niente male.
La gente che entra nella sala francescana – persone normali, facce sorridenti, molti ragazzi, il radicale storico Lorenzo Strik Lievers in bicicletta – non capisce: “Assassini? Ma perché urlano assassini?”, dice una signora al marito.

Altre contestazioni nebulose ed assai confuse per la Lista Pazza.