Si è vero occorre pensare sempre in grande, guardare più in là, guardare avanti, per non essere domati dalla tristezza del momento; o, della gioia dell’attimo, ci si appaga e non ci vien voglia di girare pagina.
Tuttavia talvolta è più confortevole stare qui, nel buchetto, cercare di guardare a quello che mi accadrà tra pochi minuti, forse ore.
Paradossalmente però ci si accorge che la prossimità ci sta stretta, ma la vastità ci spaventa.
Per fortuna il nostro cuore è fatto per guardare oltre la siepe (sempre), anche se poi la mente ci trattiene al di qua (ed è un male, a volte).
Questi i pensieri, di Leopardiana memoria, durante il tragitto Casa-Lavoro di oggi.
Mi è sembrato giusto condividerli.