Punteggi: Ing. della Briscola +16; Darietti +7; Due Facce –1; Zorapide –2; Lo Specialista –9; Rb -11.Non succede nulla di nuovo nella calura estiva milanese.
Il “cannibale” Ing. porta a casa l’ennesima meritata vittoria. La tattica adottata da Rb e Zorapide di far ubriacare l’Ing. durante la pizzata antecedente la partita è miseramente fallita, anzi, a quanto pare, la birra è stata come benzina per il protagonista della serata: il motore gli girava a mille, tanto quanto giravano le palle degli avversari, impotenti davanti allo strapotere del gioco frizzante e tatticamente ordinato dell’Ing.
Per onore del vero bisogna anche far notare che gli avversari non erano molto agguerriti: Zorapide era in stato confusionale, vittima (vera) della tattica perpetrata ai danni dell’Ing. poco sopra citata; Rb era irriconoscibile e catatonico (il punteggio e le sole 3 sigarette fumate stanno a testimoniarlo); lo Specialista era spaesato; il compare dello Specialista, Due Facce, era troppo acerbo, l’impatto con “Quelli della Briscola” non è mai facile: i nervi sono messi a dura prova, ma tutto sommato si barcamenato bene. Darietti era l’unico che sembrava essere in palla, ma la sua cronica abitudine alla sconfitta si è ripresentata facendogli guadagnare solamente un buon piazzamento: ma chi, tra i posteri, si ricorderà del secondo?
La Fredda cronaca
Serata molto calda, afosa.
Casa Rb.
Pizzata gentilmente offerta dall’Ing.
Partecipanti il padrone di casa, il “magnate” della Pizza e il divoratore Zorapide. Mentre si attendono gli altri contendenti (lo Specialista e Due Facce) Zorapide ed Rb sparecchiano e l’Ing. si ammazza di televideo davanti alla TV.
Giunge una telefonata inaspettata, è Darietti (il paccaro) che è riuscito a liberarsi dai suoi innumerevoli impegni e ci comunica la sua intenzione di partecipare alla partita: “Va bene, ma porta il gelato!”.
Bene, si preannuncia una serata difficile, siamo in 6, il che comporta due fattori negativi sull’andamento della partita:
1 – il calo di concentrazione.
Quello che fa il morto è un fattore destabilizzante sia per lui che per gli altri. Per ammazzare il tempo di una mano ci si inventa di tutto: una rumorosa pennica, una giocata con il cellulare dell’Ing., una sigaretta, una perlustrata alla cucina Rb (stracolma di figurine panini appiccicate qua e là), una zufolata (il pezzo forte era la sigletta del “Pranzo è servito”), scaccolamento manifesto e chi più ne ha più ne metta.
2 – Il dubbio insinuante che serpeggia tra le gambe del tavolo, delle sedie e dei giocatori che le carte che si hanno in mano (tranne quelle d’oro dell’Ing.) siano una ciofeca: il morto gira come uno “zombie” attorno al tavolo e se le guarda tutte e chiaramente commenta ad alta voce: “OH!” (di sorpresa); “OH! Guarda queste!” (di sorpresa ed estasi); “ELLALLA’!” (si sorpresa, estasi ed invidia). Il Morto viene poi, anche invitato ad analizzare specifici casi, con la celeberrima domanda velata: “Tu cosa faresti con queste carte?”, alla quale altrettanto velatamente si replica nel 99% dei casi con la stessa identica risposta.
Il match finalmente ha inizio.
Il Morto, prima di iniziare le sue attività extra-ludiche, dà le carte.
L’Ing. parte alla grande (già si presagiscono le sue intenzioni, ma soprattutto la straripante fortuna che lo accompagnerà durante la serata): chiama un 2 a 80 alla terza mano, forte di una scala reale servita, il socio Zorapide ringrazia e sta a guardare non potendo fare nulla visto che le carte che contano c’è l’ha l’Ing. La Classifica è già ben assestata e l’Ing. è già in fuga.
La noia, dopo questo lampo iniziale, ha il sopravvento. L’Ing. amministra bene il suo vantaggio, Zorapide amministra il dono iniziale dell’Ing. e si mantiene in seconda posizione, tutti gli altri sono sotto zero incapaci di scrollarsi di dosso la polvere dell’inattività.
A metà partita i punteggi sono i seguenti: Ing. +9, Zorapide +4, Darietti +1, Due Facce +1, Lo Specialista –7, Rb –8.
L’Ing. è ben avviato verso la vittoria, questo è fuori di dubbio, ma i contendenti non gli danno filo da torcere: Zorapide, che dal punteggio sembra l’unico che potrebbe impensierire l’incedere dell’Ing., non ha ancora chiamato una volta e se non chiami piano, piano vieni risucchiato nel baratro. In realtà, ahimè, l’unico che sembra davvero in palla sembra essere Darietti, ma anche Due Facce (detto così perché il doppio gioco è il suo mestiere) sembra potere impensierire il capo classifica, ma la sua azione è lenta e macchinosa, se pur efficace, e quindi il suo operato non porta i dovuti frutti. Lo Specialista si è addormentato ed Rb è assente: a che cosa pensava?
Tutto, come al solito, si gioca nelle ultime 5 mani.
Tutto…Buona parte, visto che la leadership non è mai sembrata in discussione, ma quanto meno il Darietti questa volta ci ha provato a portarsi a casa la vittoria: un plauso per l’impegno.
Nelle ultime 6 mani ben 3 chiamate di carichi: una dell’Ing. (colpo di reni), due di Darietti (risposta al colpo di reni dell’Ing. e caduta franosa sul fondoschiena).
Sestultima mano: Carichi dell’Ing.: +20 Ing.; +5 Darietti.
Quintultima mano: Carichi di Darietti: +19 Ing.; +9 Darietti.
Quartultima mano: Zorapide si ricorda che nella Briscola esiste la chiamata e chiama un K di cuori. Zorapide non è in serata e rovinosamente scivola sotto lo zero e ammacca il punteggio dell’Ing.: Ing. +18; Darietti +10.
Terzultima mano: lo Specialista fa lo sborone e chiama un 2 a 62 e vince, omaggiando il catatonico Rb di un punticino: Ing. +17; Darietti +9.
Penultima mano: Darietti dà il primo colpo di reni (misero e rischioso) con un 2 a 66, lo Specialista gli dà una mano e vince: Ing. +16; Darietti +11.
5 punti!
Cazzo! 5 fottuti punti (“Ehi hai detto a me!?<”).
Dai che ce la fai, dai, dai, dai!!
“Ehi stai dicendo a me!?<”.
Dai Darietti, dai!
Il traguardo del Gran premio della Montagna è lì, a pochi metri.
Due ali di folla si stringono intorno all’affaticato, ma lucido Darietti che si alza sui pedali per l’ultimo faticoso e decisivo strappo.
OP, OP, OP, OP.
Dai Darietti, dai!
Ultima mano: Darietti chiama CARICHI!
Dai che ci sei, da che ci sei, pochi metri e poi la vittoria!
Ultime pedalate: no, non è possibile, ce l’ha quasi fatta.
Ha ripreso l’Ing.!!
L’Ing. trema, trema la classifica, tremano gli Dei dell’Olimpo, trema il mondo della Briscola.
Oh no! Ma che cosa sta succedendo, no, non è possibile: ha forato?
No, no ancora peggio sta perdendo i pezzi uno ad uno!
Il traguardo è lì a pochi metri!
Che disdetta!
Il Darietti è caduto nel fosso oltre le transenne: che botta!!
BUUUUUUU!
L’Ing. va a vincere.
I CARICHI hanno detto male al Darietti che è solo secondo.
Noi che c’eravamo illusi sino alla fine che potesse farcela questa volta!
Ad PERSONAM
Ing. della Briscola: spietato, mordace, furbo. Cos’altro dobbiamo aggiungere? Non concede nulla agli avversari. Cannibale.
Rb: ectoplasma. Fuma poco, gioca poco. Le carte gli dicono male e lui guarda le zanzare sul soffitto: entomologo.
Zorapide: non è serata, cerca di conservare quei pochi punti gentilmente offerti dall’Ing., ma non “gliela fa”. Tenta di osservare anche lui, come Rb, le zanzare sul soffitto, ma non riesce neanche a vederle. Miope da fondo di bottiglia.
Lo Specialista: non entra quasi mai in partita e come al solito si sforza unicamente di leggere il gioco altrui, ma perché non provare una buona volta a cercare di capire il proprio di gioco? Dissociato.
Due Facce: come accennato prima non è facile entrare nel giro ed ottenere subito buoni risultati, c’è da dire che il bluff gli viene bene e che tutto sommato non ci è dispiaciuto affatto. Saranno famosi.
Darietti: la rincorsa all’Ing. è stata lodevole, gli è mancato il finale spumeggiante. Poteva vincere? Non lo sappiamo. Lodiamo l’impegno. Incompiuto.
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