Quelli della Briscola – 16

Punteggi: Rb +13; Avv. Peloso +11; Darietti 0; Ing. della Briscola –6; Zorapide –18.
E’ stata la serata di quelli che non ti aspetti, di quelli oramai paghi delle proprie prestazioni, di quelli paurosamente in fondo al precipizio.
L’Ing. gioca per il puro divertimento, cercando la giocata ad effetto con carte impossibili: tanto che cosa aveva da perdere? Gli altri rimangono incancreniti sulle proprie convinzioni tecnico-tattiche: poco acume strategico (se la vogliamo guardare dal punto di vista degli esperti giocatori sfondati di culo) o poca voglia di rischiare più del dovuto (se la vogliamo guardare, invece, dal punto di vista dei normali poco fortunati giocatori della “domenica).
Epilogo: ha vinto Rb che è riuscito meglio a mediare tra la sfrontatezza irritante dell’Ing. e la scelleratezza sfigata e mazziata di Zorapide. In mezzo ci stanno due giocatori che si sono accontentati: l’Avv. Peloso pago del punteggio positivo (in realtà poteva benissimo strappare la vittoria ad Rb) e il Darietti che come al solito (ci ripetiamo purtroppo) si adagia sugli allori (oramai marci e putridi per quanto sono pressati) e pretende che la vittoria gli cada in testa come a Newton cadde in testa l’illuminate mela.
E’ stata la serata anche del fenomeno del “BOMBOLONE” ovvero dell’impossibilità e (soprattutto) dell’incapacità del Darietti di chiudere un giro di carte con un bello strozzo di Asso o Tre: tutti, ma dico tutti, riuscivano a coronare il “giretto” portandosi a casa chi 14, chi 20, chi addirittura 25 punti, quando invece toccava al Darietti, niente da fare, carta insignificante, sciacquina, squacquerone. Questo fenomeno di innata inettitudine e sfiga verace, oltre che dalle grasse risate, veniva sottolineato anche da insulti e spernacchiamenti: il Darietti dileggiato, insultato, SPERNACCHIATO (che momenti!).
Non sono mancate neanche le frasi celebri. Tirato in ballo il papà di Zorapide (celeberrimo dispensatore di perle di saggezza popolare). Ne citiamo una in particolare ossia: ”Il socio è colui che gioca la prima briscola della mano!”. Principio dimostrato ampiamente dai fatti e dalla statistica.
Principio che, parafrasato in modo molto azzardato e spinto, ieri sera stava a voler dire: “Sei uno Stronzo!”, la briscola è davvero uno specchio di vita ed un inestricabile mistero.

La Fredda Cronaca
(N.d.R. Deficienti del verbale ufficiale delle chiamate, dimenticato a casa dell’Ing., andiamo a braccio. Ci scusiamo per eventuali lacune e/o imprecisioni dovute alla memoria labile e al sano campanilismo. Invitiamo i contendenti di ieri ad aggiungere, qualora lo ritengano opportuno, commenti o precisazioni alla seguente cronaca).
Appuntamento a casa dell’Ing.
In casa della Belva, nella tana del lupo.
Arrivano tutti in leggero anticipo: Zorapide con gli approvvigionamenti (auto finanziati, lo sottolineiamo), Darietti ed Rb in coppia. Si attende come al solito l’Avv. Peloso che interpellato al telefono ci dice che…”Sono appena uscito dall’ufficio, sto arrivando!”.
Si presenta all’alba delle 21.30 così agghindato: camicia mezze maniche colore beige e righe bianche (tipo marocchino lava vetri), bermuda blu oltremare, molto attillati, con fantasia floreale bianca e Titti giallo in rilievo (per fortuna defilato sul fianco dei bermuda), sandali in simil pelle, manto nero ed irsuto in evidenza (molto in evidenza).
Avv. Peloso dove lavori?
Sei il Bay-Watch dell’idroscalo o cosa?
Dopo questo momento di ilarità e buon gusto, si va ad incominciare.
Zorapide attacca la prima birra (birra “Cannabis”) e l’Ing. prova prendere il largo tronfio dei buoni risultati (consolidati) della stagione che si sta per concludere; intanto attacca i 3 vasetti di yogurt (scaduti) che trova nel doppio fondo del suo frigorifero e si scofana un pacco di pan carré con la marmellata rischiando il coma diabetico.
In questa confusione alcool-culinaria le chiamate sono al limite della decenza, il solo Ing. per sport si diverte ad abbassare anche quando non può, imponendosi la regola che le chiamate di Figure non sono mai bene accette. Questa metodica di chiamata Kamikaze e sfrontata trascina nel limbo sia l’Ing., poco abituato a vedersi in fondo alla classifica con punteggi ultra-negativi, che Zorapide, il quale è risaputo che quando viene chiamato dal “vate” della Briscola imbarca acqua da tutte le parti.
In questo clima di terrore si rimbalzano la palla Rb, in costante crescita, Darietti, che bene o male qualche colpo lo mette a segno, e l’Avv. peloso, del quale si attende l’usuale crollo superata la metà della partita (a causa sonnambulismo).
Il crollo dell’Avv. non avviene anzi, nonostante qualche castroneria delle sue, riesce a superare Darietti e a piazzarsi al 2° posto (grazie anche ad una chiamata di carichi vinta con perizia) dietro ad Rb che lo guarda dell’alto dei suoi +14 a 5 mani dalla fine.
La tattica scellerata dell’Ing. porta lo stesso dei frutti insperati:
1 – Si chiama il due sopra il 60.
2 – Qualche chiamata a 70 (almeno 4).
3 – Qualche chiamata kamikaze non da parte dell’Ing. (Zorapide 2 a 66 con solo Asso e sei in mano).
4 – Due chiamate a 80.

L’Avv. tenta in ultima mano di strappare la vittoria ad Rb (chiamando un Donna, che sforzo!), ma ahimè coglie proprio quest’ultimo come socio e quindi si assesta al secondo posto.
Ad PERSONAM.
Zorapide: croce e delizia del giocatore di briscola. Tenta di tirarsi fuori dalla melma (o da qualcos’altro), ma non fa altro che inabissarsi sempre più. Golem di Sabbia.

Ing. della Briscola: ostenta sicurezza dall’alto dei suoi 120 punti. Prova l’impossibile (che non gli riesce) e passa una serata dedicata alla sperimentazione di tecniche briscolistiche estreme, peccato che gli altri non lo vedano come genio assoluto, ma come possibile Pungimbol. Innovatore.

Darietti: ad un certo punto ce la poteva fare, peccato per quella chiamata ad 80 che trova uno sguarnito Zorapide ad attenderlo e ai quegli assillanti bomboloni che gli condizionano la vita e l’esistenza. Tartassato.

Avv. Peloso: sicuramente il premio “Alta Moda” non glielo toglierà nessuno. Non paga, quanto dovuto, gli errori madornali che commette e quindi riesce piano, piano a guadagnare terreno positivo e a presentarsi in ottima forma al rash finale. Formichina pelosa e balneare.

Rb: quando fuma e sta zitto è un brutto segno per gli avversari, vuol dire che il cervello gira a mille. Non si nota molto durante la fase della chiamata, ma fa girare bene le carte a suo favore durante la mano. Gestisce e affonda i colpi. Pochi insulti (a parte il pernacchione a Darietti). Burattinaio.

Quelli della Briscola – 15

Punteggi: Due Facce +6; Ing. della Briscola +5; Rb +5; Zorapide –5; Lo Specialista –11.Penultima di campionato.
I giochi sono ormai fatti per l’assegnazione del titolo, ma il neo acquisto Due Facce scippa all’ultima mano, con la complicità di Zorapide, la vittoria all’Ing. (in realtà viene beffato al foto finish anche l’arrembante Rb).
La serata è stata ricca di colpi di scena, ma il referto pervenutoci non ci aiuta più di tanto nel ricostruire per filo e per segno chiamate e chiamanti; ci basta comunicare che l’Ing. ha perso: questa non è già di per sé una bella ed eclatante notizia?
La partita si era messa molto bene per il “Luminare” del 2 di picche, allungava fino ad un punteggio massimo di +11, ma essere troppo fiduciosi in se stessi (intercalando con il celeberrimo: “Ah, adesso mi diverto!”), sputando in faccia alla fortuna, spesso porta a cadere rovinosamente: ben ti sta caro Ing. te la sei cercata questa cocente sconfitta.

Una notazione prima delle pagelle: a casa dello Specialista non ci si torna più, il rigore monastico con cui ci ha accolto non è stato gradito: Zorapide con una misera birra non riesce a concentrarsi a dovere e Rb in crisi di astinenza per il divieto di fumare non è riuscito a trovare lo spunto giusto per la vittoria.
La CHIAMTA IN se l’aggiudica Zorapide con il 2 a 64 (con cappotto) che ha permesso a Due Facce di raggiungere e scavalcare l’Ing.

Ad PERSONAM.
Zorapide: inizia chiamando e muore cacando.

Rb: inizia fumando, continua telefonando, muore imprecando (non più di tanto).

Lo Specialista: inizia dormendo, si sveglia urlando, muore chiamando.

Ing. della Briscola: inizia tartassando, muore tartassato.

Due Facce: l’avevo detto io che avrebbe dato filo da torcere a tutti! Complimenti.

Quelli della Briscola – 14

Punteggi: Ing. della Briscola +16; Darietti +7; Due Facce –1; Zorapide –2; Lo Specialista –9; Rb -11.Non succede nulla di nuovo nella calura estiva milanese.
Il “cannibale” Ing. porta a casa l’ennesima meritata vittoria. La tattica adottata da Rb e Zorapide di far ubriacare l’Ing. durante la pizzata antecedente la partita è miseramente fallita, anzi, a quanto pare, la birra è stata come benzina per il protagonista della serata: il motore gli girava a mille, tanto quanto giravano le palle degli avversari, impotenti davanti allo strapotere del gioco frizzante e tatticamente ordinato dell’Ing.
Per onore del vero bisogna anche far notare che gli avversari non erano molto agguerriti: Zorapide era in stato confusionale, vittima (vera) della tattica perpetrata ai danni dell’Ing. poco sopra citata; Rb era irriconoscibile e catatonico (il punteggio e le sole 3 sigarette fumate stanno a testimoniarlo); lo Specialista era spaesato; il compare dello Specialista, Due Facce, era troppo acerbo, l’impatto con “Quelli della Briscola” non è mai facile: i nervi sono messi a dura prova, ma tutto sommato si barcamenato bene. Darietti era l’unico che sembrava essere in palla, ma la sua cronica abitudine alla sconfitta si è ripresentata facendogli guadagnare solamente un buon piazzamento: ma chi, tra i posteri, si ricorderà del secondo?

La Fredda cronaca
Serata molto calda, afosa.
Casa Rb.
Pizzata gentilmente offerta dall’Ing.
Partecipanti il padrone di casa, il “magnate” della Pizza e il divoratore Zorapide. Mentre si attendono gli altri contendenti (lo Specialista e Due Facce) Zorapide ed Rb sparecchiano e l’Ing. si ammazza di televideo davanti alla TV.
Giunge una telefonata inaspettata, è Darietti (il paccaro) che è riuscito a liberarsi dai suoi innumerevoli impegni e ci comunica la sua intenzione di partecipare alla partita: “Va bene, ma porta il gelato!”.

Bene, si preannuncia una serata difficile, siamo in 6, il che comporta due fattori negativi sull’andamento della partita:
1 – il calo di concentrazione.
Quello che fa il morto è un fattore destabilizzante sia per lui che per gli altri. Per ammazzare il tempo di una mano ci si inventa di tutto: una rumorosa pennica, una giocata con il cellulare dell’Ing., una sigaretta, una perlustrata alla cucina Rb (stracolma di figurine panini appiccicate qua e là), una zufolata (il pezzo forte era la sigletta del “Pranzo è servito”), scaccolamento manifesto e chi più ne ha più ne metta.

2 – Il dubbio insinuante che serpeggia tra le gambe del tavolo, delle sedie e dei giocatori che le carte che si hanno in mano (tranne quelle d’oro dell’Ing.) siano una ciofeca: il morto gira come uno “zombie” attorno al tavolo e se le guarda tutte e chiaramente commenta ad alta voce: “OH!” (di sorpresa); “OH! Guarda queste!” (di sorpresa ed estasi); “ELLALLA’!” (si sorpresa, estasi ed invidia). Il Morto viene poi, anche invitato ad analizzare specifici casi, con la celeberrima domanda velata: “Tu cosa faresti con queste carte?”, alla quale altrettanto velatamente si replica nel 99% dei casi con la stessa identica risposta.

Il match finalmente ha inizio.
Il Morto, prima di iniziare le sue attività extra-ludiche, dà le carte.
L’Ing. parte alla grande (già si presagiscono le sue intenzioni, ma soprattutto la straripante fortuna che lo accompagnerà durante la serata): chiama un 2 a 80 alla terza mano, forte di una scala reale servita, il socio Zorapide ringrazia e sta a guardare non potendo fare nulla visto che le carte che contano c’è l’ha l’Ing. La Classifica è già ben assestata e l’Ing. è già in fuga.
La noia, dopo questo lampo iniziale, ha il sopravvento. L’Ing. amministra bene il suo vantaggio, Zorapide amministra il dono iniziale dell’Ing. e si mantiene in seconda posizione, tutti gli altri sono sotto zero incapaci di scrollarsi di dosso la polvere dell’inattività.
A metà partita i punteggi sono i seguenti: Ing. +9, Zorapide +4, Darietti +1, Due Facce +1, Lo Specialista –7, Rb –8.
L’Ing. è ben avviato verso la vittoria, questo è fuori di dubbio, ma i contendenti non gli danno filo da torcere: Zorapide, che dal punteggio sembra l’unico che potrebbe impensierire l’incedere dell’Ing., non ha ancora chiamato una volta e se non chiami piano, piano vieni risucchiato nel baratro. In realtà, ahimè, l’unico che sembra davvero in palla sembra essere Darietti, ma anche Due Facce (detto così perché il doppio gioco è il suo mestiere) sembra potere impensierire il capo classifica, ma la sua azione è lenta e macchinosa, se pur efficace, e quindi il suo operato non porta i dovuti frutti. Lo Specialista si è addormentato ed Rb è assente: a che cosa pensava?

Tutto, come al solito, si gioca nelle ultime 5 mani.
Tutto…Buona parte, visto che la leadership non è mai sembrata in discussione, ma quanto meno il Darietti questa volta ci ha provato a portarsi a casa la vittoria: un plauso per l’impegno.
Nelle ultime 6 mani ben 3 chiamate di carichi: una dell’Ing. (colpo di reni), due di Darietti (risposta al colpo di reni dell’Ing. e caduta franosa sul fondoschiena).
Sestultima mano: Carichi dell’Ing.: +20 Ing.; +5 Darietti.
Quintultima mano: Carichi di Darietti: +19 Ing.; +9 Darietti.
Quartultima mano: Zorapide si ricorda che nella Briscola esiste la chiamata e chiama un K di cuori. Zorapide non è in serata e rovinosamente scivola sotto lo zero e ammacca il punteggio dell’Ing.: Ing. +18; Darietti +10.
Terzultima mano: lo Specialista fa lo sborone e chiama un 2 a 62 e vince, omaggiando il catatonico Rb di un punticino: Ing. +17; Darietti +9.
Penultima mano: Darietti dà il primo colpo di reni (misero e rischioso) con un 2 a 66, lo Specialista gli dà una mano e vince: Ing. +16; Darietti +11.
5 punti!
Cazzo! 5 fottuti punti (“Ehi hai detto a me!?<”).
Dai che ce la fai, dai, dai, dai!!
“Ehi stai dicendo a me!?<”.
Dai Darietti, dai!
Il traguardo del Gran premio della Montagna è lì, a pochi metri.
Due ali di folla si stringono intorno all’affaticato, ma lucido Darietti che si alza sui pedali per l’ultimo faticoso e decisivo strappo.
OP, OP, OP, OP.
Dai Darietti, dai!

Ultima mano: Darietti chiama CARICHI!

Dai che ci sei, da che ci sei, pochi metri e poi la vittoria!

Ultime pedalate: no, non è possibile, ce l’ha quasi fatta.
Ha ripreso l’Ing.!!
L’Ing. trema, trema la classifica, tremano gli Dei dell’Olimpo, trema il mondo della Briscola.

Oh no! Ma che cosa sta succedendo, no, non è possibile: ha forato?
No, no ancora peggio sta perdendo i pezzi uno ad uno!
Il traguardo è lì a pochi metri!
Che disdetta!
Il Darietti è caduto nel fosso oltre le transenne: che botta!!
BUUUUUUU!
L’Ing. va a vincere.
I CARICHI hanno detto male al Darietti che è solo secondo.
Noi che c’eravamo illusi sino alla fine che potesse farcela questa volta!
Ad PERSONAM

Ing. della Briscola: spietato, mordace, furbo. Cos’altro dobbiamo aggiungere? Non concede nulla agli avversari. Cannibale.

Rb: ectoplasma. Fuma poco, gioca poco. Le carte gli dicono male e lui guarda le zanzare sul soffitto: entomologo.

Zorapide: non è serata, cerca di conservare quei pochi punti gentilmente offerti dall’Ing., ma non “gliela fa”. Tenta di osservare anche lui, come Rb, le zanzare sul soffitto, ma non riesce neanche a vederle. Miope da fondo di bottiglia.

Lo Specialista: non entra quasi mai in partita e come al solito si sforza unicamente di leggere il gioco altrui, ma perché non provare una buona volta a cercare di capire il proprio di gioco? Dissociato.

Due Facce: come accennato prima non è facile entrare nel giro ed ottenere subito buoni risultati, c’è da dire che il bluff gli viene bene e che tutto sommato non ci è dispiaciuto affatto. Saranno famosi.

Darietti: la rincorsa all’Ing. è stata lodevole, gli è mancato il finale spumeggiante. Poteva vincere? Non lo sappiamo. Lodiamo l’impegno. Incompiuto.

Quelli della Briscola – 13

Punteggi: Ing. della Briscola +19; Rb +4; Zorapide +2; Avv. Peloso –7; Darietti -18.

Serata di “rispolvero” dopo una lunga inattività.
Decisamente la serata dei gadget, nell’ordine:
1. Tovaglietta infeltrita (spacciata per panno verde professionale) proveniente direttamente dalla città della perdizione Las Vegas, raffigurante con tratto marcato e sbavato tavolo da Balck Jack.
2. Carte originali provenienti dalla città della perdizione Las Vegas, acquistate, in offerta, con l’articolo di cui sopra. Rigorosamente intonse sino a fine serata.
3. Carte cimelio storico raffiguranti i loschi figuri di Saddam e compagni (avete capito benissimo, quelle che gli americani regalavano agli iracheni nell’ultimo conflitto bellico dalle parti di Bagdad).
4. L’inossidabile e oramai obsoleta macchina mischia tutto (proveniente anch’essa dalla città della perdizione Las Vegas, ma molto più datata e scalcinata).
5. Le pizzette Catarì che il gerente della bisca clandestina (Darietti) ci ha propinato a metà serata, snobbate da tutti, ma sparite nel giro di 2 nanosecondi.
6. Maglietta proveniente direttamente dalla California sud-orientale raffigurante incisioni rupestri di surfisti in panne durante l’ultima glaciazione.

Inequivocabilmente anche la serata di “Aspettando Godot”.
Nel ruolo di Godot due figuranti: il fratello del Darietti, che si apprestava ad arrivare da Roma con il pendolino delle 18 alla stazione Centrale puntualmente alle 23.30 (nel bel mezzo del certame); il Darietti stesso che aspettiamo tutt’ora.

In questo contesto di fiera dell’artigianato (e di teatro dell’assurdo), 40 mani tiratissime, con silenzi proverbiali, urlacci proverbiali e punteggi proverbiali. La spunta l’Ing. che ha la meglio su Zorapide, che non riesce a tenere il passo, e su Rb che la prende molto alla lontana e recupera sul finale ottenendo un insperato secondo posto. L’Avv. Peloso ha la solita sfiga nera terribilmente simile al colore del suo vello e Darietti dal canto suo si dà una botta di vita (ed una in testa) e si dimentica di giocare (pur avendo delle belle carte) finendo paurosamente in fondo alla boccia, decisamente una sonora bastonata.

La Fredda cronaca
Si inizia prestissimo.
Puntuali (a causa dell’avvento poco sopra menzionato).
Bisogna fare tutto di fretta, neanche il tempo di scambiarsi qualche battuta che Zorapide di prima mano chiama un bel 2 a 66 (così per gradire); mano facile, facile: +2.
Iniziamo con il Darietti: 2 a 80 (socio Zorapide) man bassa.
I cinque ci danno dentro: dieci mani, dieci vittorie, all’undicesima la striscia positiva viene brutalmente interrotta dallo sciagurato Rb che chiama un 2 a 62: punti totalizzati 61, tormento.
L’Avv. Peloso si dice: “Perché non emergere dalla mediocrità?”. Detto fatto: 2 a 70, l’Avv. (malamente messo) piglia Zorapide, socio sfortunato, che è più scarno di un coyote nel deserto del Colorado in una giornata di caldo torrido ed afoso (la similitudine con il Coyote calza a pennello con l’assonante insulto ripetuto più volte dopo la mano poc’anzi descritta).
Il Darietti non ci sta a stare fuori dallo Zoo e quindi tira fuori un altro dei suoi 2 a 80. Questa volta i Coyote si trovano a pennello: l’Avv. Peloso (socio) si infuria come una biscia (con denti da Coyote), ma oramai la frittata è fatta, i due tapini si trascinano vicendevolmente in fondo all’abisso.
Giunge anche l’ora di Rb che sciorina una chiamata in mano (2 a 62) che gli va malissimo e lo fa sprofondare nello sconforto più completo.
A metà partita (e forse qualcosina di più) la situazione è la seguente: Ing. +9; Avv. Peloso -2; Darietti -7; Rb -4; Zorapide +4 (risultato alquanto bugiardo, quest’ultimo, in quanto Zorapide in ben 25 mani ha chiamato la bellezza di 2 volte! Decisamente bugiardo).
Il Darietti vede appropinquarsi la sua ora (quella del teatro dell’assurdo, quella in cui lui sarà Taxi Driver per il fratello) quindi decide di esprimere l’ultimo desiderio della partita: CARICHI! Lo scellerato cade miseramente vittima dei Quadri; a questo punto per lui si apre la porta dell’inferno, Caronte è lì che gli urla: “Ehi Pisquano, da questa parte. Stasera non è serata per te, vieni qui al calduccio a riflettere bene sulle tue malefatte!”.
In contrapposizione all’inferno “Dariettesco” si aprono, invece, le porte del Paradiso per l’Ing. che approfittando anche della pausa delle 23.30 (in occasione del viaggio nell’ade da parte del Darietti) si cimenta nel record di chiamate consecutive e vincenti: ben 7!
“Ragazzi la festa è finita, raccogliete i cocci delle vostre belle speranze e tornatevene a casa…” mazziati come non mai.
All’alba dell’una passata la combriccola si scioglie e mogia, mogia fa ritorno verso casa.
Ad PERSONAM

Avv. Peloso: la gita negli States e i bagordi per le strade di San Francisco (nonché per quelle della città della perdizione Las Vegas) non gli ha giovato per nulla, anzi è più catastrofico del solito. Peggio che un pugno in occhio.

Rb: gasato per il gadget delle carte di Saddam (che aveva portato lui) stenta a trovare la concentrazione giusta e la partenza è catastrofica, arrivato a -5 trova nuovo vigore nell’essere socio fisso dell’Ing. Alla fine il suo gioco paga e paga bene, recupera e finisce secondo. Ribaltone.

Zorapide: serata ambigua. Tre chiamate in 40 mani dicono tutto: si eclissa dal gioco, ma alla fine trova un bon piazzamento a punti. The Dark side of the Moon.

Ing. della Briscola: quando cambia marcia nessuno gli sta più dietro. Ha la strana facoltà di parlare con le carte e queste ultime gli danno retta. 7 chiamate vincenti consecutive la dicono tutta sullo sfintere oramai elastico sino quasi al punto di rottura. Big Babol.

Darietti: -18: che dire? Un saggio: sarà per un’altra volta, và!

Quelli della Briscola – 12

Punteggi: Zorapide +16; Ing. della Briscola +5; Darietti +3; Avv. Peloso -7; Rb -17.Serata meditativa, pensosa, ascetica.
Per far si che diventasse un ritrovo di Are-krishna mancavano solo:
1 – Kimoni arancioni.
2 – Incensi profumati.
3 – Una statua del Buddha in miniatura.
4 – Tosatura delle criniere (tranne per il Darietti).
5 – Collane con palline di legno.

Si stenta a credere che dopo la bellezza di 15 mani i punteggi siano ancora tutti compresi tra 1 e –1. L’unica chiamata un po’ osé è del Darietti, che si spinge sino ad un 2 a 62: che botto!
Diciamocela tutta, non era proprio serata: l’Ing. era offuscato dal mal di testa e dall’emozione di avere tra le mani il nuovo libro della Clerici “Oggi Cucini TU” gentilmente omaggiato dalla famiglia Zorapide. Rb era offuscato dalle nebbie da lui stesso prodotte con le 7 sigarette (e forse più) “spolpate” sino al filtro. Zorapide si era perso nelle lattine di birra. Darietti era alla ricerca del suo IO più profondo (non trovandolo). L’Avv. Peloso era in evidente stato confusionale proprio dei consumatori di assenzio.
Una bella serata fumo, droga e rock n’ roll (quest’ultimo fattore malamente rappresentato da qualche sprazzo del Festival di Sanremo).
L’unico commento che si può fare alla serata (parafrasando Rb) è il seguente:
Darietti: perdente.
Ing. della Briscola: perdente.
Rb: perdente.
Avv. Peloso: perdente.
Zorapide: VINCENTE.
Tutto qui. Nulla di più e nulla di meno.
Quattro chiamate SPECIAL: tre 2 a 70 ed un 2 a 80 del Darietti (CHIAMTA IN della serata, ahimè).

La Fredda Cronaca.
Zorapide arriva con la sporta piena, DVD da masterizzare e doni per l’Ing.
Rb e l’Ing. arrivano insieme, architettando uno scherzetto con il video citofono: l’Ing. parlava con la voce di Rb. Doppiaggio malamente riuscito, che bambinoni, si divertono con poco. Se Darietti è il padrone di casa, quindi necessariamente presente, indovinate chi è stato l’ultimo ad aggregarsi al gruppo?

Commento telegrafico:
———- INIZIO TRASMISSIONE ———-
2a mano – Rb troneggia su Zorapide “PIRLA!”.STOP. Zorapide prende e porta a casa. STOP. La Maledizione di Zorapide si abbatte con forza su Rb. STOP.
10a mano – 2 a 62 di Darietti. STOP. 2 di fiori, socio Zorapide. STOP. Vittoria. STOP.
15a mano – Punteggi. STOP. Ing. +1. STOP. Avv. Peloso +2. STOP. Darietti +1. STOP. Rb –3. STOP. Zorapide –1. STOP.
16a mano – Chiamata di Zorapide. STOP. Jack di picche. STOP. Il socio Darietti si accorge solo al terzultimo giro di essere il socio. STOP. Il Tapino si giustifica affermando: ”La carta si è nascosta dietro alle altre!”. STOP. Zorapide baciato dalla fortuna vince comunque pettinandosi lo stomaco con una cassa di MALOX. STOP.
19a mano – Zorapide chiama un 2 a 70, fuori di tre. STOP. 2 di Picche. STOP. Vittoria illuminata dal fornitissimo socio Darietti. STOP. Zorapide ringrazia. STOP.
25a mano – L’Ing. in preda al panico da prestazione chiama. STOP. 2 a 70. STOP. 2 di Quadri. STOP. Zorapide (socio) baciato dalla fortuna, bacia l’Ing. donandogli un Re ed un’altra briscola. STOP. L’Ing. ringrazia, ma vede Zorapide in vetta ancora più lontano. STOP.
28a mano – Colpo di coda del Darietti. STOP. 2 a 64. STOP. L’avvocato gli presenta il conto salatissimo di un 2 di fiori e nient’altro. STOP. Disperazione Darietti. STOP. Buco nero Avv. Peloso. STOP.
29a mano – Darietti si rifà della mano sfigata sopra citata e chiama. STOP. 2 a 80. STOP. Zorapide ha il due di Picche che necessita. STOP. Zorapide sprovvisto di briscole. STOP. Zorapide ha solo due miseri ASSI. STOP. Vittoria schiacciante. STOP. Zorapide partita ed incontro. STOP.
30a mano – Nel più completo anonimato e nel più completo disinteresse Rb chiama un 2 a 70. STOP. Zorapide è decisamente avvinghiato alla fortuna. STOP. 2 di fiori e altre due briscole. STOP. Rb si riabilita un poco e vince. STOP. Comunque finisce a –17. STOP. Felicitazioni. STOP.
———- FINE TRASMISSIONE ———-

Ad PERSONAM

Avv. Peloso: chiama due volte in 30 mani. LSD gli offusca le meningi. Non vede l’ora di partire per il viaggio di piacere negli States. Le briscola è l’ultimo dei suoi pensieri. Sognatore.

Rb: la riflessologia è la sua specialità, nel senso che gioca con i piedi. Particolarmente ispirato negli insulti. Ogni tanto lo si intravede attraverso i manti di nebbia. Giusto all’ultimo fa una chiamata degna di nota. Parsifal alla ricerca del Santo Graal.

Zorapide: raccoglie più del dovuto. E’ il socio perfetto nelle chiamate che contano. Fa vincere e vince. Mietitore.

Ing. della Briscola: gioca con carte impossibili. Tenta di costruire qualcosa di importante avendo in mano solo polvere e tormento. Leone in gabbia con la museruola.

Darietti: la lentezza con cui gioca è disarmante, ad ogni giocata suda sangue. Silvan gli fa una pippa quando fa sparire il Jack di Picche di Zorapide. Illusionista nelle tenebre (senza pila)

Quelli della Briscola – 11

Punteggi: Ing. della Briscola +7; Darietti +1; Rb +8; Avv. Peloso -12; Zorapide -4.Per un misero punto e grazie ad una pomposa chiamata di CARICHI di Zorapide vince la serata Rb, che approfitta di una dormita generale e grazie al suo gioco sornione, ma proficuo, si porta a casa la sua terza vittoria stagionale affiancando Zorapide in classifica generale.
L’ennesima bruciatura per l’Ing. che si limita a commentare che oramai le serate non hanno più molta attrattiva visto l’ampio margine di punti che lo separa dagli altri contendenti nella classifica generale.
Gioco per divertirmi, sostiene l’Ing.
La sconfitta mi fa un baffo, sostiene l’Ing.
Siete troppo indietro per impensierirmi, sostiene l’Ing.
Per intanto perde, non sprofondando nella melma della negatività portandosi a casa la bellezza di 7 punti, ma perde e se lo merita giacché le carte non gli sono compagne fedeli come al solito e non trova terreno abbastanza fertile per le sue giocate “in”.
La serata non è particolarmente frizzante, ci si adagia su chiamate sicure e molto alte: per trovare il primo 2 a 70 si deve aspettare la 14a mano. Due sono le chiamate a CARICHI: una la su citata di Zorapide (all’ultima mano della partita), l’altra dell’Ing., che si sentiva fortissimo con i suoi 54 punti serviti in mano: grazie l’avrebbe vinta (forse) anche il Darietti.
Disastroso l’Avv. Peloso evidentemente in difficoltà per le carte ingenerose e per la poca vena artistica. Darietti in gran spolvero (gran numero di chiamate), ma non sufficiente per emergere. Zorapide in serie negativa con la sfiga che lo marca a uomo e non lo molla (limita il passivo sul finale regalando la vittoria a Rb).

La Fredda Cronaca
Avv. Peloso in pauroso ritardo.
Darietti, Rb e Zorapide conversano amabilmente sul tema: “BAGARINAGGIO: come ti vendo i biglietti degli U2 che tra 3 giorni varranno oro!”.
Prime dieci mani, dieci vittorie, in testa il Darietti a +4.
14a mano il Darietti chiama un 2 a 70 e becca un fornitissimo Rb (che ringrazia della fiducia accordatagli dalla sorte).
Ore 22.40, tramite SMS sul cellulare dell’Avv. Peloso arriva l’agghiacciante notizia (che lascia tutti basisti) che il Parma ha pareggiato (0-0) con lo Stoccarda: Avv. pensa alle carte la prossima volta che è meglio.
A metà partita, dopo una chiamata persa di 2 a 70 (a 67 punti) dell’Ing. (socio Zorapide), la lotta sembra essere tra il Darietti (+3) che insegue un lontanissimo Rb che si gongola sul suo +9.
L’Ing. non ci sta ad essere tenuto fuori dai giochi e valutando la situazione e soprattutto preso atto della mano sul culo che gli mette la fortuna (54 punti serviti in mano) chiama CARICHI e guarda caso vince strapazzando gli avversari. Si porta sotto, quindi, superando il Darietti e piazzandosi in seconda posizione a 4 punti da Rb. La situazione al termine di questa mano è la seguente: Rb +8, Ing. +4, Darietti +2, Zorapide –1, Avv. Peloso –13.
Ora è il turno di Zorapide a “partire”. Alla luce dei risultati disastrosi dell’altra volta, si rimbocca le maniche per non rimanere indietro.
Chiama due volte di seguito: la prima un Re di cuori, con in mano un Asso, una Donna ed un 7, senza carichi a perdere, l’unico neo è quello di chiamare lo sprovvisto Avv. Peloso, che pensava alle farfalle e al magistrato che si scaccolava in aula durante una sua udienza.
La seconda un 6 di cuori, con in mano un Asso, due figure e due briscole, coglie (ahimè) Rb che ha solo quel misero 6 da offrirgli. Quest’ultima partita si chiude già alla prima mano: 5 di picche di Rb, strozzo di Tre di Zorapide, altri due carichi e il Tre di briscola. Ecatombe. Zorapide invece che raccogliere il giusto frutto dei suoi sforzi si trova paurosamente attardato dal duo di testa con il suo punteggio assestato su di uno sgradevole –5.
Per intanto Rb e l’Ing. vedono bene di scrollarsi di dosso l’ingombrante presenza di Darietti chiamandosi per due volte reciprocamente. A 5 mani dal termine i punteggi sono ben definiti: Rb +10, Ing. +7, Darietti +3, Zorapide –6, Avv. Peloso –14, quest’ultimo sta meditando il suicidio.
Zorapide ritenta la sorte, o meglio, è obbligato dalla sorte a fare una chiamata spumeggiante, di quelle che se entrano ti ritrovi ancora lì a volare nel cielo più blu.
Con in mano Asso, Tre, Donna, Jack, 7 e una briscoletta, chiama un 2 a 70: chi di voi non lo avrebbe fatto?
Cosa bisogna aspettare, la corriera? Carte così non se ne vedono tutti i giorni, soprattutto in casa Zorapide nelle ultime settimane. Era vinta, praticamente, ma il socio, il buon Darietti, era secco, secco, gli si guardava attraverso da quanto era scarno. Sconfitta (non preventivata) inevitabile. Zorapide in fondo alla boccia.
Il testa a testa tra Rb e l’Ing. si prolunga sino all’ultima mano, dove un solo punto li divide: chi chiama ha vinto. L’Ing. chiamerebbe, ha le carte per farlo, ma Zorapide questa sera ha il pallino e le carte: Asso, Tre, Re, Donna, 4 di cuori e Asso, Re, di picche. Chiamata di CARICHI. Vincono Zorapide la mano (con grande onore) e Rb la partita (con grande riconoscenza).
Ad PERSONAM

Zorapide: a parte qualche errore di distrazione all’inizio del match, non gioca malissimo. C’è da dire che la sfiga lo perseguita per bene, perché anche con carte ritenute “sicure” perde malamente trovando soci ridotti all’osso. Tapino.

Rb: si nasconde. Tira il sasso e nasconde la mano. Gioca con gli specchi e gli inganni. Piazza la zampata giusta, nel momento giusto. Non c’è nulla da fare quando gli girano le carte (e non i maroni). Ombra assassina.

Darietti: ci è piaciuto. Continua la serie positiva di chiamate vincenti. Dovrebbe osare un po’ di più, non ci si può sempre accontentare solo di non finire sotto lo zero. Dovrebbe imparare a vincere. Vino novello.

Ing. della Briscola: abbiamo già detto tutto. La sua tracotanza e la sua superbia non hanno più freno. Cerca di beffeggiare gli avversari, ma non sempre gli riesce. Gli va male nel finale. Star (dado).

Avv. Peloso: ieri sera lui e la briscola erano due cose completamente distinte. Quando chiama azzarda troppo. Quando è chiamato è un buco nero. La fortuna vede bene di stargli alla larga, la sfiga vede bene di avvolgerlo nelle sue spire e di tenerlo stretto. Eunuco.

Quelli della Briscola – 10

Punteggi: Ing. della Briscola +24; Darietti +3; Rb –4; Lo Specialista -10; Zorapide -13.Colossale strigliata dell’Ing. che mette tutti a sedere e dice: “A Briscola chiamata si gioca così!”. Il massacro è servito. Non c’è stata partita, l’illusione di Darietti vincitore non è durata neanche metà partita. Rb sembrava tenere il passo del campione (pur essendo assestato su di un numero binario nelle prime mani) non chiamando, ma facendo il socio perfetto. Un novizio Specialista ed un Zorapide disastroso (con il quale la sorte si è accanita ben bene) hanno fatto da contorno al luculliano pasto dell’Ing.
Novità assoluta sono state le ben 11 chiamate del Darietti che nella prima parte dell’incontro sembrava ben avviato ad una facile vittoria, ma nella Briscola non bisogna mai calare l’attenzione (e le braghe) e al primo tentennamento l’avvoltoio dell’Ing., che volteggiava sulle carcasse di Zorapide e dello Specialista, ha veduto bene di darsi alla carne fresca.
E’ stata la serata delle chiamate vincenti: su 35 mani solo sette sono state le sconfitte, ma anche stata la serata delle chiamate pacco, Jack, Donna, Re e addirittura il Tre hanno fatto da padrone.
Sei chiamate SPECIAL: due 2 a 70, un 2 di cuori in mano (improbabile da parte dello Specialista), un 2 a 80, un CARICHI, un 4 di quadri; quest’ultima sembrerebbe un chiamata normale, ma in realtà ha due peculiarità per la quale la inseriamo nelle special: primo la chiamata è del Darietti (e già…), secondo si è conclusa con un Cappotto (e non è poco, per il Darietti intendiamoci).
Il botto però l’ha fatto l’Ing. che con il suo 2 a 80 ha sagomato un bel cappotto sulle figure basite dei contendenti (grazie anche a Zorapide in un delle sue più brillanti interpretazioni del socio); quindi in realtà quest’ultima chiamata (data anche l’importanza che ha avuto nell’economia della partita, schiantando ogni velleità di vittoria degli inseguitori) è una S.S. una Super Special.
La nominiamo anche CHIAMATA In, giacché è stata effettuata alla terzultima mano, quando i punteggi erano ancora in bilico.
Due plausi all’Ing.: “Abbattiamoci le mani!”.

La Fredda Cronaca.
Inizio in ritardo.
E’ Lo Specialista che desta attenzione: compagno di “Politecnico” dell’Ing. Al tavolo avevamo ben due Ing.!! Che culo.
Si spiegano le basilari regole al neo entrato nel club:
1- A 60 perde chi chiama.
2- 2 a 80 il primo giro al buio.
3- Non esiste il 4 obbligato (usanza tipica degli ingegneri).
4- 30 mani obbligatorie.
5- Chiaramente rutto libero e tutto il resto dichiarato.

Il Darietti è in palla.
Chiama, chiama, chiama e fugge verso l’Olimpo lasciando tutti a bocca aperta. Sorpresa generale nel vedere la disinvoltura con cui il “Pensatore” della briscola si porta in pauroso vantaggio: dopo le prime 9 mani è già +10, mentre gli altri si attardano, solo l’Ing. tiene botta con il suo +2, Rb è assestato sullo 0, lo Specialista in lieve flessione con un –3 e Zorapide sta già affogando in un mare di lacrime con il suo –9.
Tutto sommato una serata che non ti aspetti, finalmente il riscatto tanto atteso del e dal Darietti “Questa è la mia serata, il mio momento di gloria”. Invece, come tutte le volte, come in 20 che giochiamo a briscola, il Darietti non ci smentisce mai e inevitabilmente inizia la sua discesa verso gli inferi, dove Zorapide non vedeva l’ora di consegnargli il suo forcone: in 5 mani il punteggio si è già dimezzato.
Rb, intanto, raccoglie i frutti del suo sporco lavoro dietro le quinte e si porta insieme all’Ing. (che al contrario si è tenuto su di un buon tenore di vita per tutte queste mani) a +6.
Arriva il primo scossone alla partita, il primo morso alla coscia di pollo di Darietti: l’Ing con l’acquolina in bocca chiama CARICHI e (con la complicità di uno scellerato Asso di Zorapide) schizza verso l’alto lasciando tutti al palo (o, a seconda di come la vedete, infilando a tutti il palo dove ben sapete). La risposta di Rb, che vede comunque che la serata sta andando nel verso giusto, non si fa attendere e chiama pure lui, una Donna di picche, chiamata di poco conto, ma nel calderone di un punteggio già ampiamente positivo, tutto fa brodo ed infatti la mossa paga, ma a metà visto che il socio è l’Ing.
Definitivamente scarnificate le velleità di vittoria del Darietti la lotta ora è a due: Rb +11; Ing. +11; lo Specialista –6; Darietti +3; Zorapide –19 (minchia!).
Prova a ripartire il Darietti, d’altronde la fortuna stasera è particolarmente benevola nei suoi confronti: chiama due volte e si ributta nella mischia, rientrando decisamente nella lotta almeno per un buon piazzamento. L’Ing. è imprendibile, l’unica soddisfazione ottenuta da questo colpo di coda è il raggiungimento di Rb.
Si giunge alla conclusione delle classiche 30 mani con l’Ing. in vetta a +15 (vincente); Darietti +8; Rb +9; lo Specialista –11; Zorapide –21.
Qui si deve accennare dell’azzardo dello Specialista che si chiama un 2 (di cuori) in mano dichiarandolo ancor prima del giro di chiamate: cocente sconfitta, va bene ci ha provato, ha dimostrato carattere.
Si decide di andare avanti ancora 5 mani: l’Ing. com’è uso fare dimostra la sua nobiltà d’animo e la sua signorilità accettando senza battere ciglio la proposta.
Un po’ meno contento è Zorapide, visto il trend negativo della serata, ma tutto sommato non oppone una grossa resistenza.
Nelle 5 mani che chiudono la partita chiaramente la fa da padrone la chiamata di 2 a 80 dell’Ing. con il quale cuce il Cappotto prima citato.
2 di picche per la cronaca: chi poteva avere in mano questa carta indice classico di vicende avverse se non il parafulmine della serata Zorapide, il quale se ne stava zitto, zitto e assiderato a –22?
Però questa volta il 2 era accompagnato da un bel 3 ed un bel 6: Zorapide intravedeva il parziale disgelo del suo punteggio.
Il cappotto era servito: l’Ing. aveva definitivamente posto fine al match.
Dopo un lauto pasto ci sta proprio bene un ammazza caffè.

Ad PERSONAM

Lo Specialista: come prima partita non c’è male, d’altronde proviene dalla stessa scuola di Okuto dell’Ing. Il suo punteggio è sempre sotto lo zero, ma dimostra padronanza dei mezzi. Freddo calcolatore, prevede con precisione millimetrica le chiamate e già dopo la prima mano è in grado di descrivere la situazione di chiama e di chi è chiamato. Mago Otelma.

Darietti: fuoco di paglia sino a metà partita, fuoco fatuo per la rimanente parte. Incomincia bene decapitando con chiamate a sciabola gli avversari, ma ben presto si arena e non riesce a tenere il ritmo infernale delle prime mani. Spompato.

Rb: una buona partita. Chiama il giusto indispensabile, ma si fa chiamare alla grande e fa vincere a mani basse sciorinando una tecnica invidiabile. Sul finale gli manca il colpo di reni, anzi si fa schiacciare dagli eventi. Sansone.

Zorapide: partita in salita sin dalle prime mani. Praticamente una partita giocata al polo nord tra pinguini e orsi bianchi. Paga a caro prezzo la fortuna avuta nella scorso incontro. Le carte gli dicono malissimo: Asso e Tre insieme sono una chimera, unica soddisfazione è l’aiuto offerto all’Ing. sul cappotto, tutto il resto è pianto e stridore di denti. Punginball.

Ing. della Briscola: partita giocata con tattica sopraffina. Attende nell’ombra, accumulando comunque punti preziosi, poi salta fuori e fa BUH! a tutti, prende il bottino e scappa. In stato di grazia. Maradona.

Quelli della Briscola – 9

Punteggi: Ing. della Briscola +7; Zorapide +10; DB -5; Darietti -6; Rb -6.

Ci si aspettava la galoppata di Darietti (è tanto che non lo si vede vincere) ed invece è stata una serata che non t’aspetti, con Zorapide che vince su di uno sfortunato e svogliato Ing.
La partita in se è per se non ha entusiasmato più di tanto. Non ci sono state chiamate trascendentali (tolte le tre mani di Carichi e le tre di 2 a 70), il solo Zorapide ha cercato di tenere su il morale della truppa con errori grossolani che hanno dato l’incipit ad innumerevoli alterchi tra i giocatori, ma alla fine non hanno penalizzato ne lui né i suoi “aguzzini”, anzi la partita è finita come doveva finire.
Le statistiche parlano chiaro: Zorapide ha chiamato 7 volte e ne ha perse solo 2 (vincendone una con un 2 a 70); l’Ing. ha chiamato 7 volte e ne ha perse 3 (una malamente con una chiamata di CARICHI ed una con una chiamata di 2 a 70 persa con 69 punti, che fa malissimo); DB ha chiamato 5 volte vincendole tutte e cinque (nessuna chiamata eclatante); Darietti ha chiamato 4 volte perdendone 2 (di cui una a CARICHI); Rb ha chiamato 8 volte e ne ha perse la metà (spicca una sconfitta con un 2 a 64). I conti tornano non c’è nulla da eccepire, aggiungeteci un po’ di fortuna ed il gioco è fatto.
Aggiungiamo che la partita si è conclusa con uno spareggio (tra l’Ing. e Zorapide entrambe a +8) vinto da Zorapide che ha avuto il fegato (carte un po’ risicate) ed il culo (ha beccato 3 e Re) di chiamare un 2 di fiori. Dunque non facciamoci un cruccio se Zorapide è il vincitore (nonostante le castronerie poc’anzi citate): con il senno di poi è facile parlare, dire, fare; e poi come si dice?
Chi vince ha sempre ragione.

La Fredda Cronaca
Il primo ad arrivare a casa Darietti è Zorapide che porta in dote due DVD originali e due vergini per darsi alla pirateria sfrenata grazie al super nuovissimo computer masterizza-tutto del padrone di casa: l’illegalità ci fa una pippa.
Alla spicciolata arrivano nell’ordine Rb, Db ed Ing.
Il videocitofono super megagalattico del Darietti è ufficialmente rotto. Uno spende un capitale e poi si ritrova a salire e scendere le scale per aprire e chiudere il portone come ai tempi del medioevo, poco male ne guadagna la salute (per fortuna il Darietti abita al primo piano, è proprio una sgambatina però che due balle).
Si parte con delucidazioni sul digitale terrestre e mentre tutti sono distratti dalla conversazione Zorapide chiama due volte di fila e schizza a +4, ottima partenza.
Data la poca attenzione al gioco il Darietti ci prova pure lui chiamando un CARICHI che naufraga ancora prima di partire e un 4 di quadri improbabile che non fa altro che peggiorare la situazione: ben fatto –8. Giunge il momento serio alla fine della prima mano un bel 2 a 70 dell’Ing. che vince e si assesta su di un rassicurante +6, DB ed Rb stanno a guardare a –2.
Altra mano all’insegna della distrazione: Zorapide si merita un bel “Ciula!!” da parte dell’Ing. Cosa da poco: con la briscola in cuori, Zorapide (chiamante) ha in mano un bel 3 di Cuori e su una mano da 25 punti se lo tiene ben stretto in mano e la partita per lui e per il suo socio (Ing.) finisce con una sonante sconfitta: Ing. non ti diamo tutti i torti.
Con questo primo strafalcione inizia, a detta di DB, la salita al Sacro monte di Varese da parte di Zorapide: prima stazione della “Via Crucis” tre di cuori non giocato da “Ciula”.
Alla fine del secondo giro di carte ci pensa l’Ing. a dare lo scossone (che poteva parere decisivo) alla partita: chiama un CARICHI e vince con disarmante facilità ed intelligenza tattica. A questo punto il punteggio è veramente senza storie: l’Ing. +8; Rb e DB 0; Zorapide -2; Darietti -8. Il vantaggio sale ancora, ma chi troppo vuole nulla stringe, si dice, e l’Ing. vuole decisamente strafare e chiama un altro CARICHI che questa volta gli porta male, facendogli perdere 4 punti che peseranno sull’economia generale della partita.
Di contrappunto Zorapide chiama subito dopo un 2 a 70 e vince a mani basse, unico neo è quello di chiamare l’Ing. che si gode questa boccata d’aria di ben 2 punti guadagnati ad “UFO”.
Il declino definitivo del capo classifica si palesa poco più tardi con un 2 a 70, che viene perduto a 69! Quando accadono queste cose vuol dire che la sorte ti dice male e ti ha lasciato con il culo per terra, ad avvantaggiarsi di questa debucle è Zorapide che scavalca l’Ing. di 1 misero punto (+7 contro +6). Quale momento migliore per piazzare una zampata?
Zorapide chiama un Jack di fiori e vince, l’Ing. perde ed il gioco è fatto: +9 contro +5.
Voi richiederete: “E gli altri ci sono ancora?”.
Ci sono, ci sono, ma purtroppo sono a distanze siderali: il più vicino è DB a -1; Rb è a -5 e Darietti non si schioda dal suo -8.
La partita va scemando di interesse: le chiamate sono scandalose, si lascia per fino un 3!! Sarà per la stanchezza dl fine settimana, sarà per il tedio di DB che continua a martellarci con il Ballo dell’Alligalli, ma non succede più nulla di interessante se non lo spareggio finale tra Zorapide e l’Ing., spareggio che viene vinto meritatamente dal primo che con un po’ di fortuna e di imprudenza chiama un 2 di fiori (con in mano un Asso e tre briscolette, senza figure) e vince alla grande trovando un generoso Darietti che porta in dote un bel 3 e un Re.
La serata si chiude su codesto tema: “Propedeutica del raddoppio di carico nella prima mano”.
Chiamante: DB.
Socio: Ing. della Briscola.
Trio delle meraviglie: Zorapide, Rb e Darietti.
Secondo voi con in mano 4 carichi e 4 figure, come è possibile non dare punti al nemico?
Chi è la lince che alla prima mano riesce a scovare il Socio?
Zorapide gioca un 3 di cuori sull’Asso di Rb e qualcosa come 8 punti sul tavolo.
L’Ing. (che solo dopo la terza mano si è rivelato il socio) ringrazia e raccoglie l’abbondante messe. Ma la domanda è questa: DB ha chiamato meditando di chiamarsi in mano, secondo voi date le circostanze è il carico di Zorapide che ha influito sull’andamento della partita? Forse che non avrebbero vinto comunque a mani basse?
Interrogativi come questi hanno fatto scaldare gli animi, che sino alla fine del match erano stati calmi e pacifici.
Il dato di fatto è che ha vinto Zorapide (non soddisfatto per la scialba vittoria) e che non ha vinto l’Ing. tutto il resto sono solo “….chiacchiere e distintivo”.

Ad PERSONAM
Zorapide: indubbiamente baciato dalla fortuna. Gioca così e così commettendo grossolani errori, ma a differenza delle partite passate riesce a rimboccarsi le maniche e a rimettersi sulla giusta via e quindi a vincere. Nella briscola il culo conta molto e lui ne ha molto, ma bisogna dargli il merito di non tirarsi mai indietro quando c’è da tirare fuori il meglio. Operaio.

DB: tutto sommato (a dispetto del punteggio finale) la sua non è una brutta partita, si batte con merito, ma non spicca mai il salto decisivo per la gloria. Le poche volte che chiama lo fa bene e si distingue per l’oculatezza delle giocate. Incompiuto.

Darietti: oramai abbiamo detto tutto. Non vorremo ripeterci per l’ennesima volta, ma il gioco rinunciatario non porta quasi mai alla vittoria. La fortuna non sembra essergli molto vicino in queste ultime partite. Dicevamo all’inizio che si prospettava una sua vittoria, non tanto per meriti “sportivi”, ma quanto per probabilità statistiche. E’ un po’ come l’Inter non sai mai quello che potrebbe accadere, di certo c’è che non vince mai. Mazziato.

Ing. della Briscola: vista la partenza bruciante ci si aspettava una vittoria sonante, ma non è stato così. Più che altro ha giocato per lo sport, cercando di divertirsi alle spalle degli altri, ma in questi ultimi tempi lo strapotere è cosa passata, gli avversari sono agguerriti e non si fanno più massacrare come prima. Bruciato.

Rb: decisamente non era pronosticabile una sconfitta. Il punteggio negativo dice tutto: una partita mediocre, con carte mediocri. Si lamenta per ogni chiamata di CARICHI rivendicando il fatto di avere in mano carte bellissime. Infierisce (come al suo solito) su hi sbaglia. E’ ritornato a fumare come un turco, infischiandosene dei recenti divieti imposti dalla legge. Finisce in fondo alla classifica a pari merito con Darietti e ciò dice tutto.
Ciminiera.

Quelli della Briscola – 8

Punteggi: Ing. della Briscola +12; Zorapide -10; Avv. Peloso -6; Darietti +3; Rb +1.Ebbene si, è stata la serata del “Return of the King”. La serata che non t’aspetti, nella quale Darietti (per buona parte di partita) è stato in vantaggio, era lì, lì per vincere, ma ahimè la fame dell’Ing. era troppa, l’astinenza perdurava da ben 5 turni, non poteva farsi scappare un’occasione del genere: cosa c’è di più facile che scalzare l’ignavo Darietti dalla vetta della classifica? Darietti che vince è una chimera, un’illusione, un’utopia. Vittoria meritata dell’Ing. che ha dimostrato grande tenacia sino alla fine, oltretutto si e rivelato un gran signore, uno che ha vinto, ma ha dimostrato grande nobiltà: finite le 30 mani classiche l’Ing. era lì sul gradino più alto (+10), dietro di lui il baratro (Darietti a +4), sfruttando la vigilia di un giorno festivo l’ha buttata lì: “Perché non ci facciamo un altro giro?”. Era finita, aveva stra-meritato la vittoria, eppure ha rimesso in gioco tutto (in realtà secondo noi in ogni caso avrebbe portato a casa il risultato, visti gli intenti poco guerriglieri degli avversari, soprattutto quelli che lo incalzavano).
Occorre dare a “Cesare quel che è di Cesare”: bravo Ing., complimenti, ora per favore, però, non montarti la testa. Hai vinto, si, ma non martellarci gli zebedei con mille SMS all’ora!
Tra gli altri avvenimenti degni di nota c’è sicuramente un “cappottino” confezionato dal buon Zorapide con una chiamata di Carichi: un’oasi nel deserto.

La fredda cronaca
Si parte in quarta: chiamata botto di Darietti (ago nel pagliaio) di 2 a 70, socio Avv. Peloso, vinta a mani basse. Poi è il turno di Zorapide con due chiamate “azzardate”, ma non troppo: Jack di Cuori e 4 di Quadri. Becca per ben due volte consecutive Rb e per ben due volte è 60 (punteggio che va a scapito di chi chiama): la sfiga imperava sovrana.
E’ il turno dell’Ing.: 2 di fiori a 70 (socio Darietti) vinta bene.
A metà partita la classifica dice tutta la mediocrità della serata: Ing. +1; Avv. Peloso +4; Darietti +9; Rb -5; Zorapide -9. Il Darietti è davanti a tutti, ha chiamato solo due volte eppure è lì davanti; l’Ing. lo marca a uomo con la bava alla bocca già prefigurandosi la vittoria (visto il buon vantaggio su di uno spento Zorapide ed un afflosciato Rb e vista la scarsa vena creativa di Darietti, che fino ad allora, ribadiamo, non aveva fatto più che dare le carte una volta a giro).
Viene il momento dell’oasi (poc’anzi citato) nella partita di Zorapide: una chiamata di CARICHI (Chiamata IN della serata). Zorapide, grazie anche ad un tre di cuori giocato di prima mano da Rb, vince alla grande confezionando un bel Cappotto, che ha spiazzato gli avversari e ha dato un deciso scossone al suo deficitario punteggio: Zorapide dal -9 passa ad un più onorevole -1 (avendo guadagnato +4 di Carico e +4 di Cappotto). A questo punto Zorapide si spegne o meglio si spegne la sua fortuna, pur chiamando altre cinque volte consecutive non racimola punti importanti per balzare in testa alla classifica. Si accende invece l’Ing. che coglie l’attimo favorevole (non essendo mai socio di Zorapide) e con una chiamata di CARICHI schizza a + 8 scavalcando Darietti (+7) in classifica.
Da qui è una partita in discesa per “The King”; chiama una Donna di quadri e vince, è socio due volte e le vince entrambi: +12 e mancano due mani alla fine della partita.
Nel finale non accade nulla di eccezionale, tutti si sarebbero aspettati una rimonta di Darietti, che però non ha avuto le palle per osare, fatecelo dire.
Le trenta mani canoniche si concludono e la classifica è questa: Ing. +10; Avv. Peloso -4; Darietti +4; Rb -5; Zorapide -5.
Tutto finito?
No, entra in scena il Signore delle Carte, “The Lord of the Cards”: l’Ing. propone di allungare la partita di altre cinque mani, rimettendo in gioco la partita e la sua leadership.
In queste cinque mani in realtà poi non è accaduto nulla, in quanto chi doveva fare (Darietti) non ha fatto, forse l’unico che ha tratto vantaggi da questa “postilla” finale è stato Rb che dal -5 è risalito sino a +1.
Vince l’Ing.: onore all’Ing.

Ad PERSONAM
Avv. Peloso: non abbiamo affatto notato la sua presenza, si tiene in un intorno tra il +4 ed il -4, tutto qui. Partita scialba; come è sua consuetudine nelle ultime 5 mani si è accasciato sulla sedia in dormiveglia. Sonnambulo.

Zorapide: non è la sua serata e lo si capisce dai due 60 che inanella all’inizio del match. Tira fuori dal cilindro la chiamata In, ma è un classico fuoco di paglia. Non era pronosticabile un ritorno a punteggi così deficitari. Fletcher Memorial Home.

Rb: il punteggio costantemente negativo (tranne per la prima e l’ultima mano) dice tutto. Forse pago per le due vittorie precedenti si accontenta di stare alla finestra ad aspettare, ma, ahimè, l’attesa si è rivelata poco proficua. Si salva sul finale (grazie al rinforzino suggerito dall’Ing.). Ibrido.

Darietti: poteva essere la sua serata. Gli è andato tutto bene. Non ha fatto nulla ed era in testa alla classifica. Baciato dalla fortuna. Come si dice? Chi ha il pane non ha i denti. Paperoga.

Ing. della Briscola: ha vinto. Tutto qua. Non ha fatto nulla di eccezionale per aggiudicarsi la partita, tranne quel gesto di indicibile classe alla fine. San Ing. della Briscola.

Quelli della Briscola – 7

Punteggi: Ing. della Briscola -5; Zorapide +6; Avv. Peloso +2; Darietti -11; Rb +8.Nulla di nuovo sotto il sole: vince Rb, perde (per la quarta volta consecutiva) l’Ing., Zorapide a punti, Darietti nell’oblio e l’Avv. Peloso sufficiente.
“Vince Rb” non dice tutto. Non dice che Zorapide è stato in testa per più di mezza partita e si è visto derubato della vittoria all’ultima mano (per una chiamata Kamikaze dell’Ing.). Non dice che Darietti è arrivato a sfiorare il –17. Non dice che l’Ing. è riuscito a chiamare un 2 a 80 all’ultima mano in preda al panico da sconfitta imminente. Non dice che l’Ing. ha chiamato per l’ennesima volta un 2 fuori di Asso e Tre ed ha perso. Non dice che una chiamata di carichi dell’Ing. alla quintultima mano è andata a monte per colpa di una carta di fiori che non si sa chi ha giocato e quando. “Vince Rb” non dice proprio tutto.
Di certo c’è che statisticamente questa partita pesa e pesa parecchio, non tanto perché l’Ing. sia oramai sull’orlo di una crisi di nervi e di prestazioni, ma quanto per il fatto che Rb è prepotentemente balzato al comando della classifica generale, usurpando il trono al “luminare” della Briscola Chiamata.
Quatto, quatto il nostro “Giornalista d’assalto” (Rb), altalenando prestazioni obbrobriose a colpi di culo e abilità è arrivato lì, sul gradino più alto, con un totale di punti pari 25 e una media assestata sul 4.17. Certo l’Ing. segue a brevissima distanza (punti totali 25; media 3.57), ma è pur sempre dietro (e gli brucia, ahi quanto gli brucia!!).

In via del tutto informale comunichiamo la classifica parziale a metà stagione; classifica che è composta da il totale di punti e dalla media tra partite giocate e punti ottenuti: lascio a voi l’interpretazione, sicuramente l’Ing. non è davanti e ciò basta.

Rb – P.ti TOT.: 25; media: 4.17.
Ing. della Briscola – P.ti TOT.: 25; media: 3.57.
Db – P.ti TOT.: 2; media: 2.00.
Zorapide – P.ti TOT.: -4; media: -0.57.
Avv. Peloso – P.ti TOT.: -3; media: -0.75.
Darietti – P.ti TOT.: -23; media: -3.29.
Carullo – P.ti TOT.: -4; media: -4.00.
Pennello – P.ti TOT.: -18; media: -9.00.

La Fredda Cronaca.
Avv. Peloso in ritardo: il nervosismo incipiente viene tamponato da qualche risata guardando “Johnny Stecchino”.
Partenza scialba, incolore ed inodore. L’ing. si brucia subito chiamando il suo solito 2, fuori di Asso e Tre: non fa più notizia, né provoca sorpresa, genera solamente la sfiducia nei soci. Nelle prime 10 mani c’è solo un 2 a 68 (dell’Avv. Peloso) che spicca nella monotonia di chiamate smorte: Re, Jack, Donne, qualche 7 e un 2. Mentre l’Ing. si adagia su di –2 (che fa presagire una serata non felice), Darietti è già in fondo alla “boccia” con un bel –9; Zorapide è ben messo con il suo +8, Rb +2, Avv. +1.
Zorapide da una scossa alla serata poco prospera con un 2 a 74 e schizza in vetta tirandosi dietro un felicissimo Rb. Nel mezzo della partita i distacchi sono abissali: il +13 di Zorapide stride con il –12 di Darietti (che comincia a meditare il ritiro, non previsto dal regolamento), l’Ing. si assesta su di un poco onorevole –5.
Bisogna fare un piccolo inciso: tra il Darietti e l’Ing. erano volate parole grosse, sicuramente gli strascichi di questa piccola crisi diplomatica aveva influenzato la partita dei due sino a questo punto.
Il Darietti chiaramente aveva pisciato fuori dal vaso (come al suo solito) essendo possessore di un Asso e di un 2 di cuori che lo rendeva socio di un Ing. con in mano ben 5 briscole; la sconfitta non era prevista, ma sapete che quando c’è di mezzo il caro vecchio Darietti tutto è possibile. La discussione tra i due è stata vivacissima e il dramma si sarebbe consumato bene presto sennonché il socio maldestro ha veduto bene di dedicarsi alla preparazione di abbondanti porzioni di “Speedy-pizza” per placare gli animi e gli stomaci: la sortita ha avuto il suo effetto (quando si tratta di “sgagnare” non si guarda in faccia a nessuno), ma il nervosismo continuava a serpeggiare diabolico tra le fila dei contendenti.
Dopo la sfuriata di Zorapide si è tornati alla normalità, un normalità disarmante: si è riusciti a chiamare perfino un 3. Giungiamo ad un 2 a 70 dell’Ing. che becca il Darietti: questa volta va tutto liscio (per fortuna) e dopo quattro mani ad un 2 a 70 dello stesso Darietti, ricordatosi i rudimenti della briscola per pochi minuti che si tira dietro un graziato Rb che vola ad un solo punto da Zorapide ancora in testa al match: Zorapide +7; Rb +6; Avv. Peloso –2; Ing. –1; Darietti –10.
Qui la serata si tinge di giallo. Mancano appena cinque mani al termine e l’Ing. vuole vincere, per farlo chiama un CARICHI: tutto bene sino all’ultimo giro di carte poi qualcosa va storto; c’è qualcuno che si è dimenticato di giocare una carta di fiori sul 3 dell’Ing. La frittata era fatta, gira e rigira la soluzione al problema era una sola: “a MONTE!”. L’Ing. defraudato di punti importantissimi per la vittoria, ma d’altronde chi poteva ergersi a giudice supremo sulle sorti della partita?
Ultime cinque mani: due chiamate dell’Ing. (2 di Cuori e 5 di fiori) a buon fine; una di Rb (7 di Quadri) che vince, ma chiama Zorapide; infine una, vincente, dell’Avv. Peloso (Donna di Cuori) che becca ancora una volta Zorapide il quale rafforza ancora di più la sua situazione di classifica.
Veniamo all’ultima mano della partita. I contendenti sono così piazzati: Zorapide +9; Rb +5; Avv. Peloso –1; Ing. +1; Darietti –14.
L’Ing. sente che può ancora vincere e ce la può fare solo se chiama un 2 a 80 e non chiama Zorapide, mentre Rb è quasi rassegnato ad un onorevole secondo posto e Zorapide è certo che la vittoria sarà sua.
Una bella ultima mano di tensione e di paura: mani che tremano e sudano, silenzio di tomba, tensione che si taglia a fette.
Chiama l’Ing.: indovinate??
2 a 80 (giudichiamo questa la CHIAMATA In della serata, nonostante tutto ci vuole coraggio).
Chi becca: indovinate??
Zorapide.
Chi perde: indovinate??
L’asse Ing.-Zorapide.
Un solo PUNTO!! Per un solo cazzo di punto: 79!!
Abbiamo fatto 79!!
Vince quindi Rb, che tra l’altro non se n’era neanche accorto.
Grazie Ing. di averci dato saggio, nuovamente, della tua classe cristallina.
Ad PERSONAM.
Zorapide: buona partita, non delle migliori, ma comunque efficace. Chiama bene e trova bene. Si vede sfuggire la vittoria al foto-finish. Qualche responsabilità sulla chiamata di CARICHI dell’Ing. secondo noi ce l’aveva, ma era del tutto in buona fede. Giovanni senza Terra.

Darietti: il nero più nero. Il passivo comincia ad essere pesante. A parte la chiamata del 2 a 70 non si vede quasi mai, tranne quando porta le “Speedy-pizza” e quando fa uscire dai gangheri l’Ing.
Mr. Negativo.

Avv. Peloso: non si scosta mai dallo zero al massimo arriva ad un ±3. E’ comunque un buon socio, ma non basta per emergere dalla normalità. Senza infami e senza lode. Diplomatico.

Ing. della Briscola: s’infuria sin dall’inizio con il Darietti, forse aveva già capito che era un’altra serata storta. A metà partita continua a ripetere che bisognava sbrigarsi, che era tardi, che non saremmo riusciti a completare 30 mani, si vedeva che era in ansia da prestazione. L’ultima chiamata bella e azzardata lo ha massacrato moralmente (perdere di 1 solo punto non è facile da digerire). Secondo noi è stato anche un po’ sfortunato. Da compatire.

Rb: l’inversione di tendenza è un dato di fatto. Rb è di nuovo in gran forma, ma onestamente non si meritava la vittoria che gli è piombata addosso per caso. La persona giusta al momento giusto. Fortunello.

Quelli della Briscola – 6

Punteggi: Ing. della Briscola +9; Zorapide -5; Pennello -8; Darietti -6; Rb +10.Ultima partita dell’anno: evviva! Auguri!
Non ha vinto l’Ing. (per la terza volta consecutiva è stato beffato): evviva!
Ha vinto finalmente Rb: evviva!
Darietti è sprofondato in una crisi esistenziale profonda: evviva!
E’ tornato Pennello più in forma che mai: evviva!
Serata distratta a detta dei più. 30 mani a buon ritmo. Qualcuno (di cui non faccio il nome) quando ha constatato che la serata andava stortissima ha veduto bene di salvarsi la faccia proclamandosi vittima di un complotto e sostenendo che la partita non era da considerarsi valida: caro Darietti te andata malissimo; io lo dicevo che prima o poi il gioco del fermino ti si ritorceva contro; accetta con sportività una sconfitta meritata.
Probabile risposta del Darietti: “Essendo la Briscola un gioco in cui il culo conta molto…Posso dire che stasera la fortuna non mi ha aiutato più di tanto e voi siete tutti dei fottutissimi bastardi!”.
Come poco sopra evidenziato le note positive della serata sono state due: una l’ennesima debucle dell’Ing., che non sa più che pesci prendere o a quale santo rivolgersi per uscire dall’incubo in cui è sprofondato; due la vittoria, a nostro modo di vedere, meritata di Rb, che finalmente è riuscito a togliersi di dosso la cenere delle sigarette fumate e a risorgere come la Fenice (facciamo notare che il risultato positivo è una diretta conseguenza delle poche sigarette fumate, a memoria tre o quattro: caro Rb è proprio vero che il fumo nuoce gravemente alla salute e ai punteggi della Briscola; siamo sicuri che se la prossima volta non accenderai neanche una sporca sigaretta ammazzerai la partita sin dall’inizio assicurandoti sin da subito la vittoria, invece di giocartela sempre all’ultima mano).
Zorapide e Pennello due spettatori: il primo giocatore tranquillo che non ha nessuna esigenza opprimente di vittoria visti gli ultimi due trascorsi favorevoli; l’altro ancora sballottato dal fuso (tornato dalle Americhe) e quindi incapace di concentrarsi a pieno sulla partita (una chiamata in 30 mani ci è testimone).

La fredda Cronaca.
Casa Darietti con Video citofono funzionante e apri porta elettrico funzionante: evviva!
Accantonati i cimeli prettamente legati al gioco delle carte, il Darietti ha rispolverato le reliquie più legate al clima natalizio: su di un tavolino bene in vista (quasi in scala reale) un Babbo Natale con in mano un boccale di birra (o forse una tazza da te), di fianco ad una stufa, che acceso ruotava la mano ed il capo scricchiolando paurosamente, infondendo inquietudine natalizia nei giocatori.
Si parte con cinque chiamate discrete due Jack, una Donna e due 2: chi chiama ha sempre ragione e vince a mani basse. Entrerà sicuramente nel guinness l’accoppiata Rb-Ing. della Briscola; quest’ultimo in ben 7 mani su 10 ha trovato terreno fertile nelle carte di Rb; classifica scontata: Rb e Ing. in campo positivo, Pennello e Zorapide in lieve campo negativo e Darietti, fanalino di coda, in pauroso ritardo (due giri ed il punteggio è già di -10: così in basso non l’avevamo mai visto).
Si arriva a metà partita così messi: Ing. +3; Pennello -3; Rb +10; Darietti -9; Zorapide -1.
Rb non ci crede: costantemente in campo positivo, continua ad essere socio dell’Ing. che lo fa volare in vetta incontrastato, nei momenti giusti piazza le sue chiamate ed il gioco è fatto.
L’Ing. però non ci sta (sono già due serate che va in bianco, tre sarebbero troppe): che fare?
Per dare una botta alla partita perché non chiamarsi in mano?
Detto fatto: gli lasciamo (sciagurati!!) una Donna di cuori; abilità, perizia, tecnica e un pizzico di fortuna e la partita e dell’Ing.; decisamente una mossa da gran campione, tanto di cappello; sicuramente la CHIAMATA IN della serata.
Pareggio: Rb e l’Ing sono appaiati a +8, il match è tra la loro due, non si discute, ma questa sera Rb è in stato di grazia.
Si danno le carte (ancora storditi dalla chiamata pindarico-onirica dell’Ing) ed Rb chiama un bel 2 di quadri a 76!!
Spettacolo, semplicemente spettacolo: in due mani ci si gioca la partita e la reputazione.
Darietti fa l’unica cosa giusta (per adesso) della sua serata, gioca da socio perfetto per Rb: vittoria.
Rb su di giri, oramai vede il trionfo vicinissimo.
Darietti, che è già da un pò ai margini del contenzioso, non vede l’ora di lasciare l’impronta (come solo lui sa fare) sulla partita.
L’occasione gli si presenta subito: chiama l’Ing. che è ben messo, gli si lascia un 2.
L’Ing., che in fondo è uno anche onesto, fa notare che la girata delle chiamate è stata falsata perché in realtà doveva chiamare per primo Pennello; il Darietti (che sapeva già di essere il socio ed era ben messo, si parlava di cappotto) vede bene di mettere ai voti il continuare la partita o di mandarla a monte; non contento lui stesso vota per l’annullamento. L’Ing. non crede alle sue orecchie: “A monte!!”.
Ma come? Potevamo fare cappotto, avremmo vinto una partita a mani basse!
Niente da fare: il dado è tratto.
Grazie Darietti di esistere!
In un clima di rassegnazione generale si arriva all’ultimo giro di carte con l’Ing. in vantaggio di appena due punti su Rb: +11 a +9.
Questa sera non ce né Rb è in palla: in due chiamate ribalta il punteggio e si presenta all’ultima mano con un vantaggio di un punto sull’Ing.
Ultima mano spettacolare: primo CAPPOTTO della stagione, ma di chi?
Ahimè di Pennello che chiama Darietti: praticamente inutile, il punteggio rimane invariato rendendo solo meno bruciante la sconfitta di Darietti (che si pavoneggiava come se avesse vinto la coppa del Mondo).
Rb dunque vince, finalmente!

AD PERSONAM

Pennello: nonostante i lunghi mesi di astinenza dal gioco delle carte (data la sua trasferta prolungata negli States) si difende bene e non sprofonda nel baratro del negativo come era uso fare. Chiama un pò poco: in trenta mani una sola volta, l’ultima, inutilmente. Chi l’ha visto.

Ing. della briscola: non vince più. Si inventa chiamate fantasiose e belle che non lo portano però alla vittoria finale. Ci si mette anche il Darietti a rovinargli la festa. Torna a casa Lassie.

Darietti: serata stortissima raschiando il barile della sfortuna. Non ne azzecca una. Oltretutto ci mette, come al solito, la farina del suo sacco e giustamente è capitolato miseramente. Don Chisciotte contro i mulini a vento.

Zorapide: pago delle sue recenti prestazioni non si sforza più di tanto. Le carte non gli dicono bene, ma riesce a barcamenarsi con sufficienza. Ignavo.

Rb: la distrazione (liet motiv) della serata deve avergli portato bene, non ne sbaglia una. Offende (nel vero senso della parola) quando c’è da offendere, ne esce alla grande quando è in difficoltà. Chiamate bene congegniate, insomma un Rb in pieno rispolvero e non fumatore. Amico ritrovato.

Quelli della Briscola – 5

Punteggi: Ing. della Briscola +1; Zorapide +9; Avv. Peloso -6; Darietti -2; Rb -2.Partita bella, molto bella, scoppiettante, affascinante come non se ne vedevano da mesi. Il 70% delle chiamate sono di 2. Ci si scanna alla grande.

Zorapide non si ferma più, anzi ammazza la partita sin dall’inizio prendendo un ampio vantaggio già dopo le prime 5 mani. Chi sosteneva che la volta scorsa vinse per l’aiuto del doping alcolico e della buona sorte ora dovrà ricredersi: il ragazzo è cresciuto. Trenta mani trenta con il quintetto base: chi ha da fiatare?
L’Ing. è capitolato per la seconda volta consecutiva; ha commesso errori grossolani, si è incaponito, ancora, su vecchie teorie che lo hanno portato a raschiare ben bene il fondo, ma bisogna ammettere che poi il campione è venuto fuori ed è riuscito a salvare una partita che fino a metà aveva assunto le sembianze di un buco nero, nero da cui sarebbe stato difficile per chiunque uscire: il solo Zorapide sino ad adesso era riuscito a cadere così in basso e così in fretta.
Non parliamo, per rispetto, della partita dell’Avv. Peloso che ha interpretato (e benissimo) la parte di non-socio: chi chiamava lui era sicuro di andare incontro alla sconfitta certa; chi veniva chiamato da lui era meglio se chiedeva una spada per il Harachiri (tranne in un caso che delucideremo più avanti, nel quale però le pratiche intimidatorie di Rb hanno avuto un ruolo importante affinché la sorte girasse per il giusto verso). Rb pallido e fumante è riuscito sul finale a rimettere sulla rotta giusta una nave che andava decisamente alla deriva. Darietti…Questa volta lasciamo a voi immaginare qualsiasi cosa, tanto fa lo stesso.

La fredda Cronaca.
Atmosfera tesa (a qualcuno brucia tremendamente il peperone). L’Ing. tira fuori il suo cellulare nuovo (così per distrarre i giocatori dalla partita): WAP, Wireless, Blue-Tucch.
L’unico a cadere nelle tela del ragno è l’Avv. Peloso: era più intento a mandare MMS che alle carte che aveva in mano, che gioia per il chiamante sapere di avere un socio tecnologico!
Appreso il funzionamento delle nuove tecnologie si parte alla grande: Zorapide viene chiamato due volte, vince e schizza a +4. Zorapide scatenato chiama un bel 2 a 70 e vince e schizza a +8; gli altri in balia dei numeri binari sono sconcertati della partenza a razzo. Un’altra chiamata di Zorapide: 2 a 64. Chiama Darietti un 5 di cuori becca (indovinate chi?) Zorapide, vincono. Lo scatenato chiama ancora e vola al punteggio massimo del match: +12. Gli altri a punteggi abissali: l’Ing. addirittura a –5, l’Avv. Peloso a –3, Darietti ad un onorevole +1, Rb fa compagnia all’Ing. a –5.
Partenza a razzo, bruciante, non se ne vedevano da tempo di così belle: in 10 mani ben 5 chiamate di 2 e mai sopra il 5. Bella, bellissima partita.
Inciso: alla seconda mano l’Ing. (memore di quello che aveva fatto nella scorsa partita) è riuscito con sagacia invidiabile a chiamare un bel 4 di fiori fuori di Asso e Tre; il lupo perde il pelo, ma non il vizio: il pelo, però, glielo ha lisciato Rb, che non gradisce primo perdere e secondo perdere con chiamate del (fatecelo dire con tutta franchezza) cazzo!
Dopo la sfuriata iniziale Zorapide lascia fare e piano, piano torna alla normalità, scendendo gradatamente verso un umano +6; intanto si fanno sotto Darietti (a questo punto della partita la classe cristallina e un gioco cristallizzato su schemi incrostati di calcare danno buoni frutti) e l’Ing. riavutosi dalle sberle iniziali e messo da parte il cellulare tecnologicamente avanzato.
C’è gloria per tutti a questo punto del match: Rb chiama un bel 2 a 70 e vince bene (manco a farlo apposta il socio era Zorapide).
Si giunge così all’ultima tornata con la Chiamata IN della serata; chiamata che non ci ha impressionato tanto per la perizia o la tecnica adottata nel portarla a buona fine, ma quanto per le minacce serie che sono volate prima che il chiamante divulgasse il segno chiamato.
Stiamo parlando della chiamata del quale poc’anzi vi accennavamo in cui l’Avv. Peloso è riuscito a portare a casa un risultato utile e soprattutto la pelle (oops! Il pelo!).
“2 a 70!” Esclama il “Vello d’oro”.
Si alza Rb (come al solito con i piedi sul tavolo di mogano antico, per la gioia di Darietti): “Se non chiami me e mi fai vincere, GIURO, ma GIURO che non gioco più a briscola chiamata!”. Lapidario come al solito, ma efficace: cosa fare? Cercare di vincere e perdere un giocatore per sempre, o perdere e conservare un giocatore per le prossime partite? Alle carte l’ardua sentenza: hanno vinto Rb e l’Avv. Peloso, l’uno ha salvato la faccia, l’altro il suo pelo.
Si arriva alle ultime due mani con questi punteggi: Ing. +2; Avv. Peloso –3; Darietti +1; Rb –5; Zorapide +5. L’Ing. freme, deve vincere stasera, non può permettersi di sbagliare ancora. Prende le carte della penultima mano e chiama (non ci ricordiamo cosa). Rb chiama un 2. Ing.: 2 a 70. Rb: 2 a 74. Penultima mano con il botto! E che botto. Rb freme, scalpita, è fuori di donna, ma il suo compare (guarda caso un certo Zorapide) ha un bel Jack da portare a casa, il gioco è fatto: vincono Rb e Zorapide.
Zorapide punto ed incontro.
E’ finita? Ancora no.
Ultima mano chiamata spettacolo di Zorapide, con già la vittoria in mano, di 2 a 62, 2 di Picche che porta sempre bene. Vittoria!
Da oggi chiamatelo il Cannibale!
Zorapide il Cannibale.

Ad PERSONAM
Avv. Peloso: si è fermato al Blue-Tucc. Si assenta completamente del gioco e sbaglia l’impossibile. Mazziato (cornuto non lo sappiamo) da Rb si scuote quel tanto per fare una mano dignitosa e salvare almeno il manto peloso. Cataclisma.

Rb: non è serata si potrebbe dire, ma è troppo poco per definire una partita ai margini. S’infuria, scalcia, ma non riesce a mettere lo stesso impeto nel suo gioco, che pur essendo di alta scuola non porta i buoni frutti; dovrebbe imparare da Darietti a usare schemi semplici ed efficaci che comunque ti portano allo zero, non danno spettacolo, ma ti salvano il culo. Genio sfigato ed incompreso.

Ing.: credevamo che dopo l’ultima batosta ci avrebbe massacrato, ma agli occhi di tutti è sembrato impacciato e confuso. Ripete molti errori della precedente partita (ma quando la smetterai di chiamare fuori di Asso e Tre, che le buschi e basta?). Ennesima conferma che la fortuna gli ha girato le spalle e di conseguenza la sua perizia ha perso l’arma migliore. Abbandonato e ramingo.

Darietti: dato dai bookmakers come vincente è riuscito unicamente nell’intento di arginare la rincorsa dell’Ing. favorendo Zorapide per la vittoria. Ardito in alcune chiamate (ha chiamato una volta fuori di Asso), ma il solito “fermello” in altre; comunque encomiabile lo sforzo: è in atto una metamorfosi? Speriamo, il gioco ne trarrà sicuramente dei vantaggi. Crisalide.

Zorapide: semplicemente grandioso o rotto in culo (per dirla alla buona), ma dobbiamo ammettere che se l’è giocata e giocata alla grande. E’ anche vero che sembrava la banca d’Italia per quanti carichi passavano per le sue mani, ma bisogna anche saperli gestire. Parte alla grande e saluta tutti. Si spegne a metà partita (per modo di dire) e poi piazza la zampata finale. Ora che l’ipotesi doping è tramontata, che cosa tirerete fuori adesso? Che le carte erano truccate? Ci ripetiamo: Cannibale.

Quelli della Briscola – 4

Punteggi: Db +2; Zorapide +9; Ing. della Briscola -1; Carullo -4; Dp -6.

Dal punteggio avrete già capito con che spirito mi accingo a scrivere questa post-cronaca.
Semplicemente un serata fantastica.
Zorapide che a metà partita era sprofondato nel solito baratro della negatività cosmica, con tre chiamate geniali si riaffacciava nella positività e andava a vincere con un colpo di reni di rara bellezza. La sorte questa volta è stata propizia, ha guardato bene, ha guardato nel posto giusto. L’Ing. è caduto malamente intestardendosi sulle sue teorie statistiche: la teoria dei giochi gli fa un baffo, ma a lui ha presentato barba e capelli; si ostina a voler strafare e rimane bruciato dal picche presentatogli dalla dea bendata.
Gli avversari comunque erano belli tosti, a parte Darietti, i due novizi sono riusciti a destabilizzare degli equilibri consolidati: Ing. hai trovato pane per i tuoi denti??
Sicuramente la serata ci ha consegnato uno Zorapide in gran spolvero e un Darietti sempre più fantasioso nel sciorinare giocate al limite; e poi abbiamo trovato un Carullo coscienzioso, un po’ arrugginito, ma coscienzioso e un Db lento, ma efficace, efficacissimo e puntuale come le sue battute al fulmicotone e la sua tosse broncolitica (io spero che il mal di gola che mi sta venendo non sia una conseguenza epidemica della serata).

Casa Darietti.
Si parte con un brindisi per la notiziona di Zorapide padre per la seconda volta (è anche per questo che non poteva fallire). Muller-Turgau scolato a canna.
Zorapide piombato, gli altri brilli, ma ancora coscienti.
Bisogna anticipare che è stata una partita atipica, viste le new-entries la serata a stentato a prendere ritmo e quindi invece delle consuete 30 mani ci si è adagiati sulle 20.
Poche le giocate ad effetto fino a metà partita un solo 2 a 62 e un 2 a 70.
Si scherza, si ride, si stenta a trovare concentrazione (è per caso lo spumantino tracannato?).
Si parla, si parla molto; i puristi della Chiamata si sarebbero alzati e se ne sarebbero andati sbattendo la porta: la briscola è notoriamente un gioco per “muti”, sono le carte che devono parlare.
In questo clima di festa natalizia, Carullo si erge a giustiziere mascherato e invita gli altri giocatori ad un contegno più decoroso: “Questa mano la facciamo in silenzio, per favore, in silenzio!”
Dunque silenzio di tomba.
Si danno le carte.
Si chiama picche.
Tocca a Darietti: 4 di picche, così alla prima mano.
Sguardi laser.
Sbuffi di vapore.
Mano vinta con fatica.
Il silenzio è infranto da un insulto (che non ripeto) di Carullo all’indirizzo di Darietti. Mezz’ora di discussione sulla mossa molto azzardata; una mossa futuristica che forse non abbiamo capito e non capiremo mai: genio incompreso e mazziato.
Si riparte e si arriva a metà match in queste condizioni: Zorapide -6 (quasi rinsavito dalla botta alcolica iniziale); Ing. +4 (ma con il pepe al culo); Db +2 (alla ricerca della forma migliore); Darietti -1 (livido); Carullo +1 (arrugginito e incazzato).
Dunque siamo alla chiamata che cambierà il corso della partita, che eleggeremo a “Chiamata IN” nonostante sia miseramente fallita.
Chiama l’Ing.: 2 di Cuori.
Giro da undici punti, l’Ing. cala una briscola, Db (BOOOM!) cala il 3 di cuori.
Altro giro altro regalo: l’Ing. cala un’altra briscola, Darietti (quasi vergognandosi, BOOM!) Asso di cuori.
A questo punto la situazione era alquanto confusa. Se devo dirvi la verità, sono contento di non essere stato nei panni del socio. Ing. sconfitto, socio (Carullo) ancora più incazzato.
L’Ing. aveva chiamato un 2 fuori di Asso e Tre: non la trovate una chiamata alquanto scellerata?
Ing. fuori anche di testa; la sconfitta a questo punto era dietro l’angolo.
Zorapide approfitta di questo sbandamento e comincia a chiamare e a trovare buoni soci: 6 di quadri, 5 di picche; per concludere con il botto un bel CARICHI (aveva in mano quattro assi e un tre: 54 punti serviti e poi mi vengono a dire che la briscola non è un gioco di culo!).
Zorapide alla terz’ultima mano schizza a +7; si fa chiamare (usando la tecnica appresa presso la scuola di Okuto dell’Ing.) con due di quadri ed il gioco è fatto: +9 finale, gioia, gioia, gioia.
Ora si attende frementi il prossimo match.
E vvai!!

Ad PERSONAM

Darietti: è sempre più convinto di essere l’innovatore della Chiamata. Freddo calcolatore (con un solo carico in mano, a giochi fatti con il socio smascherato, sosteneva che doveva contare per decidere se giocare o no il carico a favore dei suoi soci): genio incompreso.

Zorapide: semplicemente perfetto. Recupera ben 7 punti e va a vincere alla grande: papà felice.

Carullo: giocatore di qualità, ma alquanto arrugginito. Non si capacita di alcune chiamate azzardate (noi oramai ci abbiamo fatto il callo): fegato marcio.

Db: freddo calcolatore anche lui, ma con un processore 486 e quindi alquanto lento nel prendere le decisioni, ma non sbaglia nulla. Meritato il secondo posto (con bronchite), dovrebbe osare di più, ma per la prima uscita stagionale non c’è male: bradipo.

Ing. della Briscola: se fossimo stati un presepe vivente (vista l’atmosfera natalizia) lui, di sicuro, sarebbe stato il mulo; si intestardisce a chiamare carte impossibili. Ogni tanto bisogna pur perdere per gustarsi la vittoria a pieno: monarca spodestato.

Quelli della Briscola – 3

Punteggi: Rb +2; Zorapide -7; Ing. della Briscola +6; Avv. Peloso -3; Dp+2.Ennesima serata scontata, ma poi tanto scontata non lo è stata giacché l’Ing. questa volta ha faticato e non poco per avere la meglio su Dp (ha ottenuto la vittoria solo dopo l’ultima mano); se poi aggiungiamo che l’Avv. Peloso ha sprecato malamente un vantaggio di ben 9 punti sul Super Blasonato Campione, ci viene da dire che i tempi (forse) sono sulla via del cambiamento. Occorrerebbe un po’ più d’attenzione e un pizzico di fortuna dalla nostra (come avete potuto intuire da questa breve introduzione, oramai le nostre serate hanno l’unica finalità di cercare di porre sul gradino più in alto del podio qualsiasi giocatore che non sia l’Ing. Per adesso i mezzi sono del tutto leciti, ma vedremo in futuro a cosa ci porterà questa Santa Alleanza).

Appuntamento a casa Dp attrezzata con un nuovo video-citofono, di colore fluorescente BLU individuabile a 100 mt di distanza (a quale scopo?).
Dunque al tavolo i su detti, più caricati e coalizzati che mai.
Noi quattro da una parte e lui, il campione dall’altra.
Si parte con il botto: un 2 a 62 dell’Ing., un 2 a 70 di Rb, classifica subito modellata sul duello Rb Ing. che alla lunga penderà decisamente dalla parte dell’Ing.
Zorapide è sempre in punteggio passivo (pur giocando con buona maestria), l’Avv. Peloso se la gioca e Dp è sornione come al solito (aspettando la scala reale servita in mano).
L’Ing. ha la Dea Bendata seduta al suo fianco che gli fa il solletico sotto le ascelle e continua a ridere prendendoci per i fondelli.
La svolta nella partita la dà come spesso accade Zorapide (Do ut Des, ma con il cavolo che qualcuno poi mi da qualcosa!) con tre chiamate consecutive (2 di cuori a 66, Donna di Picche, Jack di quadri) andate non male, ma malissimo; due perse per due punti, una addirittura pareggiata: che dire?
Che SFIGA!!
Alle spalle del buon Zorapide si arricchiva parsimonioso l’Avv. Peloso (fa anche rima) e quindi si giunge a metà partita con questi punteggi molto vantaggiosi per la Santa Alleanza: Rb 0; Zorapide -11; Ing. 0; Avv. +9; Dp +2.
Ora non restava che assestare il colpo di grazia al comatoso Ing. e l’Avv. Peloso ci prova con una chiamata (avventata) di CARICHI.
Manco a dirlo il protagonista è un’altra volta Zorapide che con tecnica sopraffina schianta le velleità di vittoria dell’Avv. che stramazza al suolo (comunque la professionalità ha il sopravvento sul risentimento).
Il bello viene con la seguente chiamata (io credo di non avere mai riso così tanto durante un partita): L’ing., per tirasi su, chiama un 2 di quadri a 68 (una chiamata inutile, rischiosa e da cazzoni, fatecelo dire).
A metà partita l’Ing. è in crisi; vede che le carte non girano; si prefigura una disfatta, ma ci pensa l’Avv.: su di un 3 di fiori dell’Ing. (un tre che valeva dieci punti d’oro) va liscio; guarda Rb, che sbuffa con stizza (novità!!) e gli dice con voce tremante e sconsolata: “Le ho contate: briscole non ce ne sono più!”; visto il dramma espresso dalla sua maschera di dolore ci crediamo e malvolentieri ci avviamo all’ennesima disfatta.
Ma, cosa accade nella mano successiva?
L’Avv. peloso gioca una bella Donna di quadri (briscola pesante).
E nella mano seguente?
L’Avv. peloso gioca un bel Jack di quadri (briscola pesantissima).
Non avete udito sino a casa vostra le urla PESANTISSIME di Rb che, saltato sul tavolo con entrambe i piedi, cercava il collo Peloso dell’Avv.?
Durante una normale partita tra amici può succedere anche questo: il dramma alla napoletana, alla Mario Merola! Per adesso il morto non ci è ancora scappato.
Si arriva con qualche laringe di meno all’ultima mano con l’Ing. a +5 e Dp a +4.
Dp se la rischia, chiama un 4 di quadri, ma, ahimè, viene sconfitto al foto finish.

AD PERSONAM

Zorapide: partita tecnicamente perfetta, non commette nemmeno un errore, ma la fortuna continua a sedersi di fianco all’Ing.: incompiuto.

Avv. Peloso: credavamo di aver trovato il Davide che sconfiggesse Golia ed invece abbiamo trovato un “Dead Man Walking”: specchietto per le allodole.

Rb: la sua partita sembra un codice binario; dopo il due di quadri è uscito dal binario e non ci è più rientrato: urlatore.

Dp: serata buca. La sua soddisfazione più grande era quella di vedere l’Ing. perdere comunque e sempre. Ce l’aveva quasi fatta, ma gli è mancato il colpo di reni finale: illusionista.

Ing. della Briscola: se l’è vista brutta, ma fino a quando gli regaleremo le partite grazie ad errori grossolani, non dovrà preoccuparsi più di tanto, alla fine la vittoria gli arriderà sempre: opportunista.

Quelli della Briscola – 2

Punteggi: Ing. della Briscola +6; Zorapide -9; Avv. Peloso +4; Darietti -1; Rb 0.Un’altra serata a favore all’Ing.
Ci si annoia un po’; la mediocrità fa la parte del leone; si sta pensando a cambiamenti radicali: una super lega di campioni, di cui l’unico esponente sarà il SUPERFANTASTICO Ing.; una lega di serie B, formata dal resto della truppa; e, per concludere, una lega di dilettanti allo sbaraglio in cui militerà il solo Zorapide (ma terremo un posto anche per Pennello e, come outsider, per Darietti).
Ennesima partita sotto tono, chiamate brillanti non se ne vedono più: ci si sta facendo l’abitudine a far vincere il “supremo”; ma poi: è lui bravo o siamo noi troppo schiappe?
Siamo noi troppo sfortunati o è lui che a un culo spropositato?
Domande inquietanti, in un momento inquietante della nostra vita!
Non se ne può più: ieri sera è riuscito a vincere senza chiamare, o meglio ha chiamato il giusto indispensabile; il resto lo hanno fatto gli altri per lui: evidentemente dobbiamo ancora apprendere la tattica del farsi chiamare, noi poveri tapini della lega di serie B.

La fredda Cronaca.
Casa Darietti, piena zeppa di vetusti e arrugginiti aggeggi per mischiare le carte: proprio un bell’acquisto, uno si fa 8.000 Km per portarsi a casa marchingegni inutili, proprio un bell’acquisto!
Partenza in sordina, solita chiamata di Zorapide che prova gusto nel partire negativo (non riuscirà più a recuperare fino a collezionare i nove punti negativi finali del suo score).
Un 2 a 62 dell’Ing. che sprofonda a –3. Tutto qua.
A metà partita siamo ancora tutti lì tra il –1 e il +2 (niente paura ci pensa Zorapide a tenere tutti a galla con il suo –5).
Zorapide, Zorapide…
Carte in mano: Asso, Tre, Re, Donna di fiori, e il cazzone cosa fa?
Chiama un misero due…
Lo sai che esiste il 2 a 80??
Lo sai che il tuo compare oltre ad avere il 2 aveva un Jack?
Lo sai che esiste il cappotto?
Lo sai che sei proprio un giocatore da lega di superpippe?
Qui finisce la partita di Zorapide, colpito sulla noce di capocollo dalla sua inesperienza ed inettitudine.
Chiamata di carichi di Darietti (unico botto della serata) andata a buon fine per un grossolano errore di…??
Zorapide!!
No, questa volta è stato Rb …TOH!! (Ombrello appariscente).
Rb prova a tirarsi su con un 2 a 70, ci riesce è a –2.
Stop, fine trasmissioni.
Omettiamo altri commenti che sarebbero superflui, abbiamo già infierito su chi dovevamo infierire.

Ad PERSONAM.
Zorapide: non aggiungiamo altro. Il suicidio era dietro l’angolo di casa Darietti. Apprendista stregone.

Darietti: si è barcamenato bene fino a metà partita, arrivato a +5 a cominciato a lodarsi e si è perso. Robinson Crusoe.

Ing. della Briscola: il solito cinico bastardo approfittatore. Canaglia.

Avv. Peloso: un buon secondo posto dopo una lunga inattività. Chiama, si fa chiamare, ma a volte si estranea dal gioco convincendosi di avere perso credendo di aver chiamato un Jack di fiori, in realtà aveva chiamato un 7 di fiori e la vittoria era sua. Alice nel paese delle meraviglie.

Rb: Crisi nera su tutte le carte. Momento no. Onorevole 0. Martire.

Quelli della Briscola – 1

Punteggi: Ing. della Briscola +9; Zorapide -7; Pennello -10; Darietti +1; Rb +7.Prima “sgambatina” stagionale.
Serata sotto tono; il peso dell’estate si fa sentire e la ruggine è tanta.
Nota positiva un ritrovato Pennello che, ritornato dagli States, sembra aver acquisito una buona padronanza delle tecniche ludico-briscolane (o briscolistiche), forse gli manca solo un po’ più di malizia e di culo.
L’Ing. ha vinto la prima partita stagionale (sofferta) dopo un testa a testa con Rb che, risalito dagli inferi della negatività matematica, con un colpo di coda è riuscito a portare la partita ai tempi supplementari (cosa straordinaria da queste parti), ma come al solito grazie ad un intervento kamikaze di Zorapide non è riuscito a vincere (i giocatori veri sono quelli che si vedono nel momento del bisogno e Zorapide è uno di questi: una volta che poteva dare un sferzata alla partita, facendo vincere Rb, ha veduto bene di commettere il suo errore madornale, non sottolineato dalla “Cricca” con insulti e vilipendi perché commesso nell’ultima mano quando oramai i fumi del sonno stavano incombendo sulla serata, ma peserà, questo errore peserà sulla stagione incipiente).

La fredda Cronaca.
Casa Darietti traboccante di doni per tutti.
Di ritorno dalle vacanze negli USA ci ha omaggiato con carte da gioco provenienti niente meno che da LAS VEGAS (in realtà di bassa manifattura cinese: caro Darietti potevi fare un viaggio in Cina che il risultato era lo stesso: ci avresti portato delle carte di Las Vegas! Costo dell’operazione $1.99 “each packet”, comunque grazie del pensiero cino-americano! Sto piangendo in cinese dalla commozione…
Ho la pelle gialla…
Speriamo di non beccare la SARS!).
Sul tavolo compare un nuovo elettrodomestico che, a detta dello Yankee-Darietti, avrebbe dovuto facilitare il compito del “Mischio” delle carte (in realtà la “Washing Machine” non faceva altro che prendere le carte e defogliarle raddoppiandole: dopo due giri di mazzo avevamo in mano dei fogli di papiro slabbrati, giocavamo con della carta igienica a colori!).
In questo contesto tecnologico la partita è scivolata via come se niente fosse.
Chiamate scarse un 2 a 70 (Zorapide), due 2 a 62, un 2 a 68: una magra serata. Solo la rincorsa di Rb ha ravvivato una partita stanca. Non mi sento neanche di aggiudicare il premio per la ”CHIAMATA IN” tanta è la depressione che mi attanaglia ricordando ciò che accaduto ieri sera: quasi, quasi mi faccio un solitario con le carte del Darietti!

A proposito di Darietti: ”Chiamare un 2 a 62, in fondo, è come chiamare un 2 a 60…
L’unica differenza è che nel primo caso devi fare due punti in più”
.
Gli allucinogeni, caro Darietti, sono una brutta cosa!
Ad PERSONAM.
Zorapide: brillante all’inizio, scialbo alla fine. Azzecca qualche chiamata di gran classe, ma se poi quando c’è da giocare il 3 di quadri, mi giochi il Jack di fiori, oltre a far perdere e incazzare Rb, mi dimostri di essere una mezza sega. Paguro.

Darietti: ha passato tutta la serata a lodare la sua “Washing Machine”. Venditore ambulante senza infamia e senza “lode”. Encomio per averci fatto ascoltare in anteprima mondiale (però la danno anche alla radio?) il nuovo singolo degli U2 e scusate se è poco. Il Baffo “Cinese”.

Ing. della Briscola: si rialza con onore dalle ceneri. Il solito faccia di palta. Il solito Ing.: quello che odiamo! Questa volta deve ringraziare S. Zorapide. Devoto.

Pennello: Come già accennato buoni i progressi tecnici (un po’ bugiardo il punteggio), speriamo non sia un fuoco di paglia. Rivelazione.

Rb: Un’altra volta a bocca asciutta. Però c’è da dire che solo lui ha cercato di ravvivare la serata, solo lui ha tenuto testa all’Ing., solo lui è il nostro eroe. Prestazione da incorniciare. Fenice.