Quelli della Briscola – 22

Punteggi: DB +15; Zorapide +6; Il Caricatore 0; L’Onnivoro –3; Ing. della Briscola –5; Gollum Patch-Adams –13.

La stagione sportiva 2006/07 si chiude con una spumeggiante vittoria di DB: caparbio, fortunato, abile e dai nervi d’acciaio. La serata frizzante è resa ancor più elettrizzante dalla presenza di un individuo che mancava dalla scena ludica ormai da quasi più di due anni: ben tornato Gollum Patch Adams.
Non tutti conoscevano l’abilità ciarliera del suddetto redivivo giocatore, il quale con i suoi ragionamenti ripetuti all’infinito, nonché con le sue uscite da cabaret di terza categoria ha destabilizzato di molto gli equilibri (soprattutto mentali) ai quali siamo abituati.
L’Ing. della Briscola è un ectoplasma, proprio non riesce a concentrarsi, Gollum lo massacra di parole, di chiacchiere, di battute, di domande ripetute all’infinito, lo destabilizza con le sue giocate fuori dal comune (e fuori da ogni regola).
L’Onnivoro non crede ai suoi occhi: ha la testa dell’Ing. finalmente a portata di mano e non riesce ad afferrarla, è completamente incapace di una qualsiasi reazione, è in completa balia delle carte sfortunate, continua ad imbarcare acqua e l’idrovora appena acquistata è guasta e completamente inservibile.
Il Caricatore è avvinghiato alla ciotola delle noccioline e guai a chi gliela tocca, ma di giocare a carte proprio non gli riesce, a nulla gli serve lo spunto iniziale che lo vedeva saldamente al comando con ben 10 punti di vantaggio sul più vicino inseguitore dopo solo 5 mani (di partenze così non se ne vedevano da tempo).
La serata dice bene a Zorapide che sfrutta a pieno le difficoltà dei più blasonati giocatori e con una prestazione brillante riesce a portarsi a casa un buon piazzamento ed un buon punteggio (credevamo ad un certo punto che potesse addirittura aggiudicarsi la vittoria finale).
Bellissima e tatticamente perfetta, invece, la partita di DB: sempre lì a lottare con i primi, sino a quando non trova il jolly vincente (con un 2 a 70) che lascia tutti a bocca aperta e si assesta in vetta alla classifica lasciando dietro a sé un baratro incolmabile.

Si è chiusa anche questa stagione che ha visto, per larga parte, alla ribalta lo scontro tra l’arrembante e mai domo (soprattutto in campo matematico statistico) Caricatore ed il Trionfatore di sempre (ed eroe dei due mondi interplanetari) Ing. della Briscola.
A spuntarla (come si può evincere dalla CLASSIFICA GENERALE TOTALE E FINALE) è stato dunque l’Ing. che si porta a casa un’altra stellina da esporre sulla maglietta, in seconda posizione si assesta il Darietti (soprassediamo sul giudizio più volte espresso sulla sua stagione) ed infine al podio di Bronzo accede l’Onnivoro che (non abbiamo dubbi) troverà sicuramente il modo di contestare la Classifica finale ricorrendo a qualche distribuzione statistica basata sul calcolo combinatorio e sugli insiemi finiti (magari buttandoci dentro un po’ di principio di indeterminazione di Heisemberg e di teoria del Corpo Nero).
Per gli altri restano poche briciole di una stagione divertente.

All’anno prossimo.

Quelli della Briscola – 21

Punteggi: Ing. della Briscola +14; Zorapide +2; Darietti +2; L’Onnivoro –5; Il Caricatore –13.

In una “fredda” serata d’estate, quando le zanzare e i tafani non ti danno tregua, l’Ing. della Briscola ritorna prepotentemente alla ribalta e schianta ogni ambizione di vittoria dell’Onnivoro al quale non resta che raccogliere i cocci della ultima partita e ritirarsi su di un eremo sperduto nel Borneo settentrionale a riflettere sulla sua stagione oramai indirizzata verso il fallimento più completo (ricordiamo che il suo obbiettivo primario, oltre alla vittoria finale, era quello di aggiungere nella sua sala dei trofei la testa dell’Ing. della Briscola incastonata in una corona di nutrie).

Chi se la ride alla grande è il Darietti che oltremodo fortunosamente e gratuitamente si attesta addirittura (udite, udite) al secondo posto della classifica generale (in ogni senso).
Il brillante Zorapide si deve accontentare delle briciole, raccogliendo davvero poco da una serata incominciata bene e finita in meglio.
L’ultimo e lapidario giudizio è quello riguardante il Caricatore, sul quale non infieriamo più di tanto e ci limitiamo a definirlo un cialtrone.

La Statistica dice che sono state giocate 35 mani, di cui 13 sono state perse. Le SPECIAL sono state 5, di cui 3 Perse (rileviamo un chiamata in mano vinta dall’Ing.).

La Classifica Generale, dopo questa serata interlocutoria, ma frizzante, si è così conformata.

Per mancanza d’inchiostro dobbiamo chiudere qua.
Alla Prossima.

Quelli della Briscola – 20

Punteggi: Ing. della Briscola +17; Darietti +14; Zorapide –1; Avv. Peloso –6; Db –24.

“La Briscola dà, la Briscola toglie”.

Crediamo che ogni ulteriore commento sia superfluo.
Nella desolazione più completa e nel limbo dei “senza tetto” sotto Zero, completamente in balia delle correnti cosmiche pubblichiamo, amaramente e mestamente, la CLASSIFICA GENERALE, che a qualcuno potrebbe ancora interessare.

Il servizio è sospeso.

Quelli della Briscola – 19

Punteggi: Ing. della Briscola +8; Zorapide 0; L’Onnivoro –1; Darietti –3; Rb –4.

In una serata atipica vince l’Ing. che parte malissimo, ma si tira su alla grande a metà partita e schianta a colpi di macete le velleità di vittoria del brillante Zorapide (autore di un errore madornale in ultima mano, che gli compromette quanto meno il raggiungimento di un punteggio dignitoso).
Poco può fare l’Onnivoro, il quale, pur partito molto bene, si blocca repentinamente per scivolare pian piano in un profondo sonno. Darietti gioca sul chi va là, intorpidendo più volte la partita con le sue pensate prolisse, ma sciorinando d’improvviso una sfavillante chiamata in mano da vero professionista (raccogliendo il plauso dei numerosi spettatori accorsi ad assistere all’evento).
Rb si adegua alla serata e si fa chiamare in modo lodevole, ma quando è lui il chiamante (per ben 2 volte!) le carte gli dicono male e quindi la negatività è un conseguenza inevitabile.
La statistica dice che: in 30 mani 19 vittorie, 5 chiamate SPECIAL (di cui 2 in mano: la prima del Darietti andata a segno in modo lodevole, la seconda drammatica dell’Ing. della Briscola, che perde miseramente).
In CLASSIFICA GENERALE rimane quasi tutto come prima, solo l’Ing. sopravanza di quel tanto che gli permette di respirare smarcandosi dal pedinamento affannoso dell’Onnivoro (che pur mantiene la media punti migliore).

La Fredda Cronaca (in Highlight living)
1 – L’Ing. apre le porte della sua magione ai 4 giocatori, che rimangono estasiati dal ben di Dio che si presenta davanti ai loro occhi: ogni tipo di leccornia e di bevande inebrianti, la serata inizia con il piede giusto.
2 – L’Ing. della Briscola inebriato pure lui dal figurone appena fatto con il banchetto imbandito prova una chiamata di CARICHI: il magnate finisce sdraiato sul tavolo con una mela in bocca a modi porchetta.
3 – Rb nello strenuo tentativo di aprire una scatola di Ananas in sciroppo di Glucosio, distrugge il preziosissimo apriscatole in cristallo di Boemia dell’Ing.: la scatola di alluminio in cui è contenuto l’ananas ringrazia, l’apriscatole un po’ meno. Prima Cricca del servizio Catering.
4 – Alla domanda dell’Ing., lanciato nella veste straordinaria di gelataio, ”Cremino o biscotto gelato?”, Zorapide imperturbabile risponde per ben 5 volte: “UNA BIRRA!”.
“Si ma: Cremino o Biscotto gelato?”.
”Una Birra!”.
5 – Dopo appena 10 mani accade l’imprevisto: finisce la birra. Zorapide minaccia l’Ing., il quale si difende dicendo di avere pensato che le bottiglie acquistate fossero sufficienti a sedare l’arsura della serata. Zorapide fa notare che 2 sole bottiglie sono buone per bagnare la lingua. Seconda cricca del servizio Catering.
6 – In un momento di calma piatta il Darietti s’inventa dal nulla una chiamata in mano che vince a 68 punti: boato della folla in visibilio.
7 – 2 mani dopo il Darietti ci riprova con un 2 a 70: la folla inviperita lancia ortaggi vari all’indirizzo del chiamante perdente.
8 – L’Ing. ci riprova con il barattolo di Ananas: armato di coltello si sfiora la tragedia. Il Barattolo di Ananas resiste coraggiosamente all’assedio dell’Ing., che disperato ripiega sul sacchettone di patatine PUF, il quale non oppone nessuna resistenza.
9 – Zorapide continua a reclamare la birra, l’Ing. continua a propinargli cremini.
10 – Dal letargo si sveglia l’Onnivoro, che sfrutta la posizione di ultimo di mano per chiamare un vincente 2 a 70, posseduto dall’Ing. della Briscola che lo tiene stretto tra le dita appiccicose e unte di olio di colza.
11 – L’Ing., galvanizzato dalla chiamata spumeggiante, si ributta a capofitto sul barattolo di Ananas e armato di un’enorme forbice riduce in brandelli l’ostinato contenitore: finalmente le fette d’ananas fanno la loro apparizione sul tavolo da gioco (in assenza di panna, terza cricca del servizio Catering, le esotiche fette sono accompagnate da una deliziosa spolverata di truciolato di alluminio, residuato bellico dello scontro tra l’Ing. e l’infingardo barattolo).
12 – L’Onnivoro rimane vittima di una fetta d’ananas: una scheggia impazzita gli si conficca nelle corde vocali, la briscola in fondo è il gioco dei muti.
13 – Approfittando del parapiglia generale, causato dalla tracheotomia a cui si è sottoposto l’Onnivoro, l’Ing. prova a chiamarsi in mano: la maledizione del barattolo d’Ananas si accanisce su di lui e la sconfitta è inevitabile.
14 – Rb medita il ritiro asserendo che non si diverte più e soprattutto non vince mai: le agenzie di stampa battono la notizia dall’altro capo del mondo. L’altro capo del mondo fa sapere che non gliene può fregar di meno di Rb che abbandona la briscola, ma sicuramente gli farebbe piacere assaggiare una fetta d’ananas innaffiata con un bicchiere di birra.
15 – L’ultima chiamata è del geniale Zorapide: con in mano l’Asso di Briscola si lascia sfuggire 30 punti serviti sul tavolo; 30 punti che vanno ad Rb che strozza con il 3 di Briscola il Jack del chiamante. Nonostante l’ennesima castroneria del Darietti, che regala un bel carico al Re dell’Ing. palesemente socio, la sconfitta è inevitabile per il mediocre Zorapide.

Ad PERSONAM.
Ing. della Briscola: il Catering non fa per lui, meno male che c’è la briscola.
Apriscatole.

Zorapide: la Briscola non fa per lui, meno male che c’è il Catering.
Senza benza.

L’Onnivoro: assente per gran parte della partita, la tracheotomia fa il resto.
Muto come un pesce.

Darietti: unico lampo la chiamata in mano, nulla più.
Alligatore.

Rb: non si diverte più e non vince più.
Disperato.

Quelli della Briscola – 18

Punteggi: Darietti +7; L’Onnivoro +3; Il Caricatore +2; Avv. Peloso –3; Zorapide –4; Db -5.

Ci troviamo a commentare, a malincuore, la terza vittoria consecutiva del Darietti, il quale, come al solito, sfrutta a pieno le sue doti naturali di fortunello e trionfa mani basse.
Il gioco a 6 è stato inquietante, oltremodo soporifero: giocata una sola SPECIAL in 36 mani. Le chiamate più ardite (solo 4) sono di 2 a 62!
Quale commento potrebbe esplicare a pieno tale sfacelo?
Cosa diavolo volete che vi scriva??
Che la serata era fresca, che tirava vento, che mia cugina forse si è svegliata con un brufolo purulento sul naso e l’utilizzo massiccio del Topexan le ha procurato le emorroidi?
Che l’Avv. Peloso nel turno di riposo schiacciava (russando) un pisolino sul divano dell’Onnivoro, inzuppando i cuscini di bava?
Che il Caricatore, forse, non è così cialtrone come lo si descriveva nei tempi addietro, ma più che altro è un mangia patatine a tradimento (con un fegato da patè d’oca)?
Che Zorapide ha offerto una bottiglia di Prosecco andata a male, che sapeva di tappo al metanolo e che nonostante tutto il Caricatore se l’è scolata senza battere ciglio (oltre al fegato ha anche lo stomaco rivestito di titanio)?
Che dopo 4 mani le carte erano unte, ma unte, ma così unte che si appiccicavano sul tavolo come una mosca sulla carta moschicida?
Che il Caricatore si scaccolava amabilmente di nascosto e attaccava gli escreati (torti a forza) sotto il tavolo di faggio pregiato del Connecticut di proprietà dell’Onnivoro?
Che il Darietti, inconsapevole, di essere ad un passo dalla vittoria sbadigliava ogni due per tre rischiando più e più volte il blocco mandibolare?
Che Db, zitto, zitto non ha chiamato nemmeno una volta e si vergognava di chiedere all’Onnivoro il permesso di andare in bagno ad impiccarsi?
Che il Caricatore, tenutario del verbale di partita, ogni 6 mani era in preda al panico perché i conti non tornavano in quanto, a suo modo di vedere, l’algebra è un hobby da marziani?
Che i bimbi dell’Onnivoro anziché abbandonarsi docilmente nelle braccia di Orfeo, esorcizzavano il momento dando una festa di là in camera con tanto di fuochi d’artificio?
Dunque, cosa volete che vi scriva?

A volte è saggio tacere.

La fredda Cronaca è sospesa per nebbia.

La rubrica “Ad PERSONAM” è indisponibile data la latitanza di giocatori di Briscola seri.

Quelli della Briscola – 17

Punteggi: Darietti +8; Ing. della Briscola +3; Db +2; L’Onnivoro –1; Zorapide –12.

Poteva essere la serata della riscossa e del ritorno alla vittoria dell’Onnivoro ed invece ci troviamo a commentare la seconda vittoria consecutiva del Darietti, il quale raccoglie davvero più del dovuto: nonostante grossolani errori e madornali cantonate, le carte e, più di ogni altra cosa, una fortuna sfacciata (in poche parole un culo aperto) gli hanno permesso di vincere senza fatica la serata nella quale nessuno (e diciamo nessuno) è stato in grado di prendere realmente in mano le redini del gioco.
Serata da cavalli sciolti, cani senza collare e vele al vento senza gomene cazzate.
Dilettanti allo sbaraglio.
La partita è stata avara e scarna di emozioni, le chiamate quasi al limite della regolarità (nonostante i quattordici 2, sicuri, chiamati), gli unici lampi di genio li dobbiamo, come al solito, all’Ing. della Briscola il quale, repentinamente e alla fine dell’ennesima scialba ed interlocutoria mano, ha dichiarato solennemente di essersi “…Rotto le palle!!…” di questo gioco del nascondino dietro alle carte e ha veduto bene di regalarci un’altra perla del suo repertorio: ricordate la teoria del 7? Ecco, roba sorpassata, roba da cenozoico, ora c’è la chiamata di Jack, chiaramente senza Asso, Tre e Re.
Le uniche due SPECIAL della serata sono due chiamate a CARICHI: nella prima l’Onnivoro si è cimentato in una chiamata surrealistica e post-impressionista, nella quale ha sciorinato l’ampia conoscenza acquisita riguardo alla teoria del Caos e del calcolo combinatorio, chiamata che però ha terminato il suo viaggio siderale in un grosso Buco Nero che ha fatto perdere malamente al chiamante la partita, l’onore e la laurea “Honoris causa” in astrofisica.
Nella seconda un infreddolito Db (dal basso del suo –9) in tono sommesso (le sue parole prima di chiamare sono state le testuali: “Va bè, io ci provo”.) ha schiantato gli avversari irridendoli con un cappottone di doppio cammello perlato del Kazakistan dei bei vecchi tempi, spazzolando tutto ciò che c’era sul tavolo (compresi bicchieri, limoncello-benza e cadaveri dei tafani-coleotteri-mosche, ma non zanzare, di cui vi parleremo più tardi).
Se non fosse per l’eclatante punteggio negativo accumulato in 35 mani, Zorapide sarebbe stato solo una comparsa in questa partita, e quindi che dire?
La fortuna ieri sera era a letto con qualcun altro.
La Classifica si è così tramutata.

La Fredda Cronaca
Casa dell’Onnivoro: spelonca calda, soffocante, con umidità relativa oltre il 95%.
Unica fonte di aerazione una porta finestra, spalancata sul cortile, senza la protezione necessaria ed indispensabile (in questa stagione) della zanzariera.
Torme di “aeroplani” ed oggetti non ben identificati che volteggiavano sinistri intorno ad i tre lampioni posti sopra al tavolo da gioco e, cosa assai più inquietante, intorno ai 5 giocatori impegnatissimi nella serata pacco (poi capirete il perché).
L’entomologo Onnivoro ad ogni passaggio aereo dei Nagzul sciorinava la sua conoscenza degli Esapodi categorizzandoli per specie, sottospecie e albero genealogico, ma mi raccomando non ditegli che erano semplicemente zanzare che defalcavano copiosamente dalle vene (anche varicose) dei 5 impegnati giocatori.
Sul tavolo, oltre alle carte, al verbale di partita, ad una penna e 5 bicchieri, si sono palesati a metà serata un uovo di Pasqua di dubbia provenienza e una bottiglia di Limoncello di provenienza e gradazione certi, ma dagli effetti ignoti (praticamente una benzina di colore paglierino e viscosità pari all’olio da mototrazione).
Il primo argomento trattato non poteva che essere lo scampato annullamento della serata: Rb alle 20.13 si ritira dalla competizione mandando in tilt i sistemi informatici e di telecomunicazione dell’intero pianeta; no dico: alle 20 e 13!
Solo grazie alla perizia dell’Ing. (che in quanto a logistica non scherza un cazzo) e alla disponibilità della “ruota di scorta” Db la serata ha potuto avere luogo.
Ringraziamo per la disponibilità e per la pazienza tutti i presenti e chiaramente l’unico colpevole assente.
Finalmente si gioca.
Il Primo botto lo fa il CARICHI, fallito nell’iperspazio, dell’Onnivoro.
Il Secondo botto lo fa la chiamata di Jack dell’Ing., fuori come un melone, che abdicando alla ragione si cimenta in un volo pindarico non indifferente: malamente cade a terra malmenato da Zorapide con in pugno Asso e Tre.
Il Terzo botto lo fa il cervello di Zorapide che dopo il quarto bicchiere di benza-limoncello si rifiuta categoricamente di andare avanti con questo massacro etilico.
Il Quarto botto lo fa il culo del Darietti che in tre mani (e dico 3) si porta a +11, scoraggiando l’arrembante Onnivoro, il quale, oramai tutto preso dal fascino dei coleotteri volteggianti nel suo salotto, ha rispolverato la sua retina per i pesci per utilizzarla come trappola per insetti e in piedi sul divano allegramente intonava canti montani dimenandosi nello sforzo della cattura.
Il Quinto botto lo fa l’Onnivoro cadendo dal divano, nello sforzo di stare dietro ad una chiamata di 7 di picche di Zorapide: è chiaro che l’Onnivoro era secco, secco.
Il Sesto botto lo fa Db che “prova” il CARICHI, ma più che altro era una prova Cappotto: l’indumento invernale gli calza a pennello, gli altri al freddo a morire assiderati.
Il Settimo ed ultimo botto sono le 5 mani addizionali (oltre la 30a) che schiantano le ultime velleità di vittoria sia dell’Ing. che dell’Onnivoro (si vocifera che i due abbiano passato buona parte della notte a scambiarsi indiscrezioni sui costumi sessuali degli stercorari).
Chiosiamo e chiudiamo: vince immeritatamente e inaspettatamente un distratto Darietti e poi non veniteci a dire che la Briscola NON è un gioco dove il culo conta molto.

Ad PERSONAM.
Darietti: abbiamo ampiamente espresso il giudizio sulla sua partita.
Paperoga.

Ing. della Briscola: è un continuo gemito di dolore.
Torturato.

Db: si salva grazie ad un cappotto ben confezionato e tirato fuori al momento giusto.
Sarto.

L’Onnivoro: non carbura più. Non vince più. Colleziona bruciature (e farfalle).
Fargan.

Zorapide: serata sfigata, ma sfigata, sfigata, sfigata.
In fondo alla Botte.

Quelli della Briscola – 16

Punteggi: Darietti +12; L’Onnivoro +7; Ing. della Briscola –4; Il Taciturno –5; Il Caricatore -10.

Tema in classe

Traccia n.1
“Metti una serata in cui non c’è Zorapide (il quale in ogni caso deve scrivere un commento perché qualcuno si è rifiutato: il pezzente e vincente Darietti)”.

Traccia n.2
“La serata è movimentata da un individuo che è presente in corpo ed in spirito: un caricatissimo Caricatore (che sbaglia tutto ciò che si può sbagliare in una sola serata di Briscola Chiamata)”.

Traccia n.3
“Vince il Darietti a mani basse usurpando lo scettro all’Onnivoro, che rimane a bocca asciutta per la seconda volta consecutiva (e non è bello)”.

Traccia n.4
“All’Ing. della Briscola si ferma ancora il ciclo, sarà che il caldo lo uccide”.

Quelli della Briscola – 15

Punteggi: Ing. della Briscola +14; Rb +2; L’Onnivoro –3; Darietti –5; Zorapide –8.

L’Onnivoro è vittima della sua prima stecca stagionale e, cercando di limitare con voli pindarici i danni, concede l’onore delle armi all’Ing., il quale, finalmente, si riprende ciò che è suo e vince ostentando per tutta la serata una falsa e impropria (per lui) modestia, la quale è indice che le ultime catastrofiche uscite hanno lasciato il segno nell’animo inquieto ed insonne del Vate della Briscola.
La partita è stata molto al di sotto delle aspettative; è stata avara di emozioni, scialba dal punto di vista dello spettacolo. E’ scivolata via liscia, liscia senza intoppi (a parte le frequenti pause per consentire ai drogati del fumo di concedersi uno spazio cancerogeno).
Lo scontro tra i titani della Briscola si è svolto in sordina: è stato un batti e ribatti tattico, nel quale da una parte c’era l’Ing. che cercava a tutti i costi di dominare il suo istinto d’animale da tavolo verde, giocando al di sotto delle sue possibilità, perseguendo unicamente la vittoria, senza strafare come al solito e soprattutto senza rischiare nulla. Dall’altra c’era l’Onnivoro che spento e quasi assopito, si destreggiava tra errori grossolani e chiamate sfortunate tutto teso e crucciato dal vero suo problema: la pediculosi incipiente in casa sua. In più, aggiungiamo, che il motore diesel dell’Onnivoro, che tante soddisfazioni aveva dato sino ad ora, si è ingolfato inaspettatamente e sicuramente ha bisogno di una revisione di metà anno per poter tornare a pieni giri.
L’ultima puntualizzazione va fatta sullo scambio di ruoli avvenuto tra i due protagonisti: mentre l’Ing. era attendista e guardingo (ruolo da sempre ricoperto dal Puma di via Venini), l’Onnivoro era spregiudicato e si arrischiava in chiamate improbabili.

Hanno fatto da contorno tre individui: Rb che ottiene un buon secondo posto in campo positivo sciorinando qualche buona giocata da socio; Darietti che si dimena in campo negativo sciorinando qualche pessimo errore di tecnica briscolistica, ed infine Zorapide, che non riesce a sciorinare un bel niente, anzi finisce molto amareggiato per un’altra serata storta.
Il punteggio finale consente all’Ing. di rimettere le cose in chiaro e di piazzarsi di nuovo in testa alla classifica generale, l’Onnivoro, comunque, rimane lì ad un tiro di schioppo, in attesa della transumanza delle torme di parassiti che infestano la sua esistenza, di certo c’è che questa vittoria dell’Ing. brucia molto e si aggiunge ai numerosi “grattacapi” già presenti.
In conclusione però possiamo affermare che questo Ing. della Briscola rinunciatario, senza palle e poco frizzante non fa molto bene allo Show Business della Briscola.
La noia impera.

Statisticamente parlando: 35 mani, 4 SPECIAL (di cui 2 a CARICHI).
Serata Fredda, Fredda.
Vi evitiamo la Fredda Cronaca.

Ing. della Briscola: modesto, avrebbe le carte per giocare, per tentare la sorte, ma decide di stare schiscio tutta la partita, in buca, aspettando il trionfo, che poi è arrivato tra due ali di pubblico in visibilio. Le rive del Lambro sono ormai un incubo lontano.
Trincerato.

Rb: gioca accorto, accorto. Chiama poco, ma bene. Si estranea dalla lotta.
Abbarbicato.

Onnivoro: freme sin dall’inizio. Sa che è una serata storta, non gli va nulla per il verso giusto. Quando è il momento di spingere non ha le carte per farlo. Catastroficamente perde anche un CARICHI e viene chiamato malamente, su di un 2 a 70, da un arrembante Zorapide. I continui grattacapi (dovuti agli innumerevoli ospiti) non gli permettono di concentrarsi a dovere. Perde la leadership, ma è ancora tra i migliori.
Assediato.

Darietti: gioca una partita pessima. Nonostante qualche bella chiamata è sempre sotto il fuoco nemico. Commette più volte errori grossolani.
Sperduto in mezzo al mare.

Zorapide: inizia bene, ma le carte gli voltano repentinamente le spalle. Prova ad osare con i 2 a 70, ma gliene riesce solo uno. Devastante il punteggio per la classifica generale.
Bombardato.

Quelli della Briscola – 14

Punteggi: L’Onnivoro +10; Darietti +9; Zorapide –4; Rb –6; Ing. della Briscola –9.

Torna l’Onnivoro e l’Ing. della Briscola imbarca acqua a volontà.
Con il solito cinismo il Puma di via Venini si aggiudica un’altra importante serata e addirittura si porta, in classifica generale, in testa a pari punti dell’Ing. (in realtà è in netto vantaggio vista la media punti da capogiro): CLASSI.

Per gli altri non c’è partita: lo scontro tra i due luminari della Briscola non lascia spazio ai bontemponi, a quelli che passano per strada e si credono grandi giocatori. Quando si scontrano due scuole di pensiero, due filosofie di gioco così sopraffine, c’è poco da fare per i poco esperti o per i poco di buono. Non c’è nulla da inventare: tutto è scritto nelle carte e nelle carte ieri sera c’era scritto che l’Ing. della Briscola è in crisi profonda e forse per quest’anno dovrà pensare a limitare i danni, mettendosi l’anima in pace e accettando (a malincuore) di arrivare secondo (a meno che d’ora in avanti non continui ad organizzare le sue seratine pacco, con vittorie facili, facili, escludendo a priori l’Onnivoro).
Dopo tanti anni di strapotere, nei quali l’unico vincitore era sempre e comunque lui, le cose stanno cambiando: ora c’è uno (l’Onnivoro) che non lascia nulla al caso, pesa tutto, calcola, non si lascia scappare niente e alla fine riesce sempre a trionfare e a lasciare nella disperazione e nell’oblio il suo acerrimo nemico.
In vero, ieri sera, aveva l’occasione di aggiudicarsi la vittoria anche il Darietti (il testa a testa finale con l’Onnivoro è stato avvincente), ma poco contavano le briciole, gli avanzi, l’unico pensiero dell’Onnivoro, era quello di cacciare il più lontano possibile l’Ing. della Briscola dal gradino più alto del podio definitivo del titolo iridato di campione interstellare della Briscola. Quindi la vittoria finale della serata è stata solo la ciliegina sulla torta, una torta già ampiamente appagante e decisamente abbondante.
Di certo le cose per l’Ing. non si erano messe male, le sue partenze a razzo sono sempre impeccabili, ma il “Diesel” Onnivoro lascia sempre correre, all’inizio, è dopo che ti cazzia, che ti stordisce e ti trucida.

L’Ing. alla fine della serata era abulico, con gli occhi fissi di chi è vuoto dentro, si mormora che l’abbiano trovato questa mattina riverso sulla riva del Lambro, tutto nudo, dopo una notte passata a nuotare nelle acque fetide e putrescenti del corso d’acqua milanese. Pare inoltre che i primi soccorritori lo abbiano sentito ansimare e proferire più e più volte le parole: “Cappotto” e “Ottanta”, ma soprattutto biascicare la frase “Onnivoro bastardo! Avrò un giorno la tua testa!”, seguito da urla stridule e conati di vomito. Una scena da raccapriccio.
Il silenzio degli Innocenti a confronto è una favola per bambini.

La Fredda Cronaca
Casa dell’Onnivoro.
L’antro della belva, la spelonca in cui Shelob attendeva le sue prede.
Si gioca dunque fuori casa per l’Ing. della Briscola (anche per giocare in casa dovrebbe sfrattare sua moglie che come è noto non gradisce molto gli ospiti del circolo della Briscola).
L’Ing. si sente sicuro, le prime mani lo fanno volare (con la fantasia soprattutto) e segno di questa ostentata sicurezza è la nuova colonnina che compare nel referto della serata: i punti fatti dal chiamante e dal suo socio.
Se la sente l’Ing., se la sente così tanto che subito spinge alla grande e dopo solo 7 mani è già volato a +9, mentre gli altri arrancano su punteggi limitrofi allo zero, eccezion fatta per Zorapide, che è già ampiamente in ritardo, dal basso del suo –6.
La prima battuta d’arresto arriva poco dopo la 9a (mano): l’Ing. vuole chiudere la serata in anticipo e si azzarda in una chiamata di CARICHI. La colonnina dei punteggi (che per questo tipo di chiamata recita solo i punti del chiamante in quanto non esiste socio) recita 50.
Vantaggio esorbitante buttato al vento, comincia a ridere l’Onnivoro che invece è riuscito ad assestarsi su di un più sicuro +2 e quale momento migliore per giocare una chiamata facile, facile di 3?
L’Onnivoro vince e si porta a +4.
La golosità però è una brutta bestia: l’Onnivoro si avventa su di un 2; un 2 a 74!
Il socio è un assopito Rb, il quale neanche con le cannonate si rianima e fa scivolare la coppia mal assortita verso una sonante sconfitta (colonnina a 67).
Si sveglia il Darietti (era appoggiato a Rb, in un miscuglio di bave incrociate fuoriuscite dagli angoli della bocca) e vede bene di dare uno scossone deciso alla sua classifica apatica sino ad ora: un Jack squallido lo fa avanzare di 2 punti.
L’Onnivoro ha voglia di farsi, di nuovo, del male fisico: il masochismo gli fa una pippa.
Un nuovo 2; un 2 a70. Questa volta lo scellerato socio è proprio l’acerrimo nemico Ing. della Briscola: la colonnina si assesta su di un misero 50. Figuraccia per entrambe.
Ma l’Onnivoro non si ferma davanti a tali figure e quindi continua a chiamare imperterrito per altre 4 mani, consecutive. Tale accanimento terapeutico ha l’unico risultato di livellare (a quasi 10 mani dalla fine) la classifica in modo brusco: una raspa da legno sul burro.
I punteggi sono così distribuiti: Darietti +2; Onnivoro +1; Ing. della Briscola +1; Zorapide –1; Rb –3.
E qui arrivano le due mani che cambieranno irreversibilmente lo svolgersi della partita, la spallata al potere costituito.
L’Ing. furioso, come un cane in gabbia legato e malmenato, si butta come un ossesso su di un 2 a 80. Presagisce che è la mano della serata, lo sa, se la sente dentro (e tra un po’ se la sentirà anche un po’ da dietro).
Chi invece sin da subito sente tutto da dietro e bene, è il socio (Zorapide) che vede affiorare il 2 chiamato (di picche) in mezzo al nulla delle sue carte.
Chi è pieno e fiducioso nella vittoria è Rb con in mano Jack e Re di briscola. Rb viene (in ordine) subito dopo l’Ing.
La colonnina alla fine della tornata sentenzia 76.
Zorapide apre le braccia.
L’Ing. cade quasi dalla sedia.
Onnivoro & Co. sugli scudi.
Abbiamo parlato di 2 mani ebbene: l’Onnivoro chiama l’ennesimo 2 a 70 ed Rb in un momento di grazia regala la vittoria al nuovo capofila della serata.
Onnivoro obbrobriosamente da solo, là dove osano le aquile.
Ma l’Ing. non ci sta e con il cipiglio del campione si butta di nuovo nella mischia: CARICHI e questa volta è buona la prima. Lo scossone però non è così forte da rimescolare i piani alti della classifica, anzi c’è da segnalare che su questa chiamata finisce ufficialmente la partita dell’Ing. (in realtà tenterà ancora qualcosa, ma i risultati saranno disastrosi).
Chi si fa sotto adesso e Darietti, il quale con un finale indiavolato cerca di vincere la partita, ma la difesa dell’Onnivoro è buona e quindi i 2 si ritrovano all’ultima mano in testa a pari merito. Nella mano di spareggio l’Onnivoro taglia la testa al toro e al Darietti, chiama e vince, tutto.

Ad PERSONAM.
Onnivoro: la tattica è perfetta, lascia sfogare e poi dilania le sue prede degustandole con calma.
AL 9001.

Darietti: si sveglia troppo tardi, giusto il tempo di pulirsi la bava colante dalla bocca che l’Onnivoro lo fulmina.
Ritardatario folgorato.

Zorapide: insipido. Non chiama. Viene chiamato raramente.
Un nulla.

Rb: chiama 2 volte. Sulla ribalta in poche mani. Pensieroso ed assorto.
1 X 2.

Ing. della Briscola: diteci voi che cosa dobbiamo scrivere ancora.
Epitaffio.

Quelli della Briscola – 13

Punteggi: Ing. della Briscola +13; Avv. Peloso +1; Zorapide 0; Darietti –4; Rb –10.

Serata molto distratta. Trova giovamento solo la classifica dell’Ing. della Briscola che, in assenza del suo acerrimo nemico l’Onnivoro, vede bene di aggiudicarsi l’incontro con facilità sbalorditiva.
Praticamente in vantaggio sin dall’inizio, l’Ing. amministra bene la partita che piano, piano va ad aggiudicarsi con chiamate mirate, poco rischiose; chi lo mette in difficoltà non sono le carte (a volte molto avare), ma al contrario i soci che via, via si alternano al suo fianco (vedi Darietti e Avv. Peloso).
C’è da aggiungere che alcuni grossolani errori di Zorapide (e non solo suoi, vedi Rb) hanno aiutato, e non poco, la cavalcata dell’Ing. verso la vittoria.
La statistica dice male, la serata si prolunga per 25 mani, scialbe e apatiche. Le SPECIAL sono solo 4: 2 vinte e 2 perse.

La Fredda Cronaca
Casa Rb.
Rumori attutiti.
Frasi sottovoce.
Gelato mangiato di fretta.
Avv. Peloso stranamente puntualissimo.
Darietti mostruosamente in ritardo.
Rb ha fatto il botto in negativo.
Zorapide nullo.
Serata di merda.

Ad PERSONAM.
Ing. della Briscola: non sbaglia nulla. Partita liscia, liscia come il culo di un bambino in fasce (dopo averlo cambiato e idratato).
Pampers.

Avv. Peloso: c’è di buono il +1 ed il fatto che arriva puntuale, tutto il resto è noia.
Periferico.

Zorapide: ———————————–.
Encefalogramma piatto.

Darietti: il –4 è avaro, si meritava molto di meno.
Sopravvalutato.

Rb: che vi devo dire oltre al –10?
Frastornato.

Quelli della Briscola – 12

Punteggi: L’Onnivoro +11; Ing. della Briscola -1; Darietti –1; Avv. Peloso –3; Zorapide –6.

E’ inarrestabile la marcia dell’Onnivoro che un’altra volta travolge il circolo della Briscola con il suo cinismo spietato. Non ci sono prove d’appello per nessuno: il vorace vincitore della serata non fa sconti, non ha pietà, non sente il rimorso delle vite spezzate e raccoglie la terza vittoria consecutiva rosicchiando altri punti (in classifica generale) al capofila Ing. della Briscola. Quest’ultimo, ancora una volta, è tramortito (insieme a tutti gli altri giocatori) dal gioco “perfetto” , oliato, tecnicamente insuperabile dell’Onnivoro. La tattica è sempre la stessa: lasciare sfogare gli avversari sino a metà partita, tenendosi nell’anonimato a punteggi non troppo catastrofici e poi con due o tre chiamate sicure spostare il baricentro della partita a suo favore: la partita finisce con il trionfo in solitaria con gli altri che stanno a guardare a bocca aperta.
Certamente non è tutto oro ciò che luccica: c’è da dire che la dea bendata troppo spesso tiene per la mano l’insaziabile giocatore, diciamo che fanno coppia fissa ormai da tempo. Se vi capita, per caso, di vedere uno con in testa una banana dorata gigante ed un mazzo di carte in mano, che saltella baldanzoso e felice per le strade di Milano (cavalcando la sua fiammante bicicletta da corsa: cosa assai fuori dal comune e alquanto complicata) ecco, quello lì è l’Onnivoro: acciuffatelo, blindatelo, sparategli, insomma fate qualcosa per fermarlo, che l’Ing. della Briscola è entrato in un tunnel di depressione che neanche un Buco nero.
Le statistiche comunque non sono male: 30 mani, 18 vittorie, 4 SPECIAL (delle quali un Cappotto) e ben 15 chiamate al 2, quest’ultimo dato è un record per il circolo della Briscola.

La Fredda Cronaca
Casa Zorapide.
Tavolo verde.
5 giocatori, anzi 4 giocatori che aspettano come al solito l’Avv. Peloso che si è palesato come un obbrobrio alle 9.45!!
Serata in ritardo, in letargo, a tratti in dormiveglia.
Parte forte l’Ing. con un 2 a 70 che spezza subito le reni: Zorapide si fa trovare pronto e scattante e la vittoria è una formalità. L’Ing. continua a volare anche nella seconda e nella terza mano: grazie ad una vittoria da socio e ad una come avversario del chiamante si porta in vetta a +6 e la partita sembra ben avviata verso una vittoria (finalmente, pensa l’Ing.), ma (perché c’è sempre prima o poi un ma nella Briscola) l’Ing. è, come al suo solito, molto goloso, goloso e sfrontato, tenta di sfidare le carte, di far capire loro chi è il vero Signore della Briscola: chiama un 2 a 62 dopo un’asta con il Darietti, un 2 di quadri.
Indovinate cosa può aver combinato il “Ragiunat” della Briscola?
La celeberrima e vituperata teoria del 7?
No, ancora di più, metteteci ancora più fantasia.
Un 2 a 62, in mano e fuori di Asso! Che esteta della Briscola, che precursore, che genio incompreso.
La botta psicologica avrebbe ammazzato un cavallo, ma l’Ing. invece è ancora vivo e vegeto e dopo una tornata di riflessione si ributta nella mischia e chiama un altro 2 a 62 (di fiori) e questa volta gli va alla grande in quanto il socio (l’Avv. Peloso) aveva appena rapinato un vivaio e a fiori era messo benissimo, tanto che vede bene di confezionare un bel cappottino nero su misura per il chiamante.
L’Onnivoro invece continua a fare sonni tranquilli, ogni tanto fa la sua chiamata (perdendola) e si tiene ancora nascosto e attende che le carte girino in suo favore (in realtà un 2 a 70 gli va bene, ma la mano dopo il vantaggio accumulato viene vanificato da una disastrosa chiamata).
Gli altri stanno a guardare, o meglio, Zorapide non riesce a chiamare (siamo alla mano numero 15 e l’unica cosa che gli riesce e quella di scofanarsi una quintalata di patatine), il Darietti è perso nel tentativo di far quadrare i conti che gli girano nel cervello (rallentando mostruosamente il ritmo di gioco), mentre l’Avv. Peloso sembra quello più in palla dei tre, portandosi addirittura in vantaggio per qualche mano, ma, come vedremo, sarà un fuoco di paglia.
Alla mano numero 18 scatta l’ora dell’Onnivoro: sfruttando un chiamata andata a male dell’Ing. che si ritrova a –1, il vorace della Briscola mette il primo paletto della vittoria, aggiudicandosi una partita semplice, semplice con il 7 di cuori.
Il secondo paletto viene posto 3 mani più tardi (dopo due chiamate dell’evanescente Zorapide): 2 a 62, poi 2 a 66 e per chiudere in bellezza (e senza neanche troppo affanno) un bel Jack di Fiori che avolte fa la sua porca figura. A 4 mani dalla fine il gioco è fatto: +12! Il più vicino è l’Ing. a 0, catastrofici e negativi gli altri punteggi.
Sul finale si risveglia dal torpore il Darietti che da sotto il plaid e con sulla pancia la Boul dell’acqua calda si prende il lusso di chiamare per ben 3 volte consecutive.
Si chiude la partita.
Tutti a nanna e l’Ing. che se ne va sbattendo la porta e rotolando giù dalle scale in preda ad una crisi di rabbia acuta, con tanto di bava alla bocca e occhio iniettato di sangue.

Ad PERSONAM.
L’Onnivoro: a metà partita sembra un uomo finito, a pezzi, in crisi con il mondo della Briscola.
E’ solo la calma prima della tempesta: alla 18a salta fuori e suona il corno della carica. Gli altri non possono che inchinarsi allo strapotere.
Mistificatore.

Ing. Della Briscola: inizia a spronbattuto, ma spreca il vantaggio acquisito con un delle sue futuristiche chiamate. E’ poco umile e la frenesia alimentare lo attanaglia.
Squalo di magro.

Darietti: partita nell’ombra. Si addormenta 5 volte e quando e sveglio si accontenta di stare al mondo.
Love and Peace.

Avv. Peloso: sembrava la sua serata sino a quando non è caduto dalla sedia e si è risvegliato dal sogno di Gloria. Butta via una buona partita sul finale.
Paguro.

Zorapide: serata molto storta, chiama solo tre volte e nessuno lo chiama. Solitario fa la sua partita immerso tra le patatine e i Maron Glaces.
Ipoglicemico.

Quelli della Briscola – 11

Punteggi: L’Onnivoro +6; Ing. della Briscola +2; Zorapide +1; Rb –4; Darietti -5.

L’Onnivoro vince ancora e si candida ufficialmente ad essere l’incubo numero uno dell’Ing. della Briscola. Quest’ultimo non mangia più, non dorme più, ma soprattutto non vince più, quella che sembrava una crisi passeggera, si è rivelata una ben più profondo disfacimento della certezza assoluta di essere il numero uno, sempre e comunque.
L’Onnivoro lo irride con una ferocia tremenda: prima lo lascia andare avanti (lascia andare avanti tutti, facendosi credere ferito e perdente), poi con una rimonta mirata raggiunge e supera (sbeffeggiandolo) il Vate della Briscola (e tutti gli altri restano a guardare).
In realtà a metà partita il vincitore si prefigurava essere un altro, ossia Zorapide, il quale, in grande spolvero, si faceva ingolosire troppo dalle carte molto generose e perdeva l’occasione di mettere una pietra tombale sulla partita (si parlava di un +14, con il secondo a circa 12 punti di distacco) perdendo la seconda chiamata consecutiva di 2 a 70.
Rb in bambola, sempre in difficoltà e incapace di fare chiamate incisive o di essere un socio incisivo, ma cosa volete: la Briscola è un giudice imparziale , non guarda in faccia nessuno e quando c’è da punire, punisce con inimmaginabile severità; dimostrazione di ciò è la partita di Darietti: tartassato dalle carte, illuso, spinto a tentare una chiamata storica per il circolo della Briscola (un 2 a 86!) e miseramente malmenato dalla fortuna che nel momento più bello gli volta bruscamente le spalle.
L’Almanacco statistico dice che in 31 mani le vittorie sono state 18, le chiamate SPECIAL sono state 6 e c’è voluta una mano di spareggio finale per decidere chi dovesse essere il vincitore della serata: la vittoria era contesa tra l’Onnivoro (rinato dalle ceneri) e l’Ing. impantanato nelle sue teorie d’avanguardia della Briscola.
A proposito di teorie d’avanguardia: la teoria del 7 dell’Ing. è stata nuovamente e inconfutabilmente bastonata per l’ennesima volta: la statistica parla chiaro e non mente mai.

La Fredda Cronaca
Serata molto frizzante, a tratti scoppiettante e sicuramente divertente, a tratti impalpabile.
Casa dell’Onnivoro.
Tavolo verde.
Blues Brothers in sottofondo.
Tavola imbandita con bevande varie e mousse al cioccolato (sfiziosa e poco voluminosa).
Si parte alla grandissima, le prime tre mani sono bestiali: 2 a 68, 2 a 68, 2 a 74, ma catastrofiche allo stesso tempo, soprattutto per l’Onnivoro che in men che non si dica precipita dalla sedia e si vede affiggere sul petto (sulla carne viva) la coccarda con stampigliato: -8!
Gli altri navigano in positività, appaiati sul punteggio rassicurante di +2. Sicuramente è il 2 a 74 che ha tagliato le gambe all’Onnivoro, che spinto dal fiuto infallibile (non sempre) cerca di imprimere alla partita il suo ritmo infernale di fagocitatore di avversari, ma il socio Darietti non è avvezzo a questi ritmi e ci mette un bel freno a mano: il fagocitatore si prende una bella citrosodina con l’aggiunta di una bella cassa di Maalox Plus e s’adagia sulla sedia catatonico.
Così parrebbe che l’Onnivoro sia fuori dai giochi, ma il sornione in realtà attende ben nascosto per venire fuori al momento opportuno, per intanto sta a guardare le scaramucce di poco conto che avvengono sul tavolo verde tra i 4 avversari che si rimbalzano la palla l’un l’altro e dopo dieci mani in testa alla classifica c’è sorprendentemente Rb il quale, pur non facendo nulla, si assesta su di un confortante +4, seguito dal più tonico Zorapide che al contrario di michette ne ha già sparate tante.

Ma qui viene il bello: l’Ing. preso dall’impeto fa vibrare le carte tra le su mani e chiama un 2 a 70, semplice, semplice, lineare, nulla di nuovo, ma tra gli sguardi attoniti dei convenuti, il Darietti rilancia a 72.
L’Ing. non ci sta 74!
Darietti: 76!
L’Ing., sempre più contrariato, taglia la testa al toro: 80!
Darietti raccoglie la mannaia e spacca la testa del toro in due, anzi, in 82.
L’Ing. non ci vede più: gli occhi annebbiati dalla rabbia. Chi è costui che osa sfidarmi? Chi è l’ardito?
In una frazione di secondo l’Ing. decide che è giunto il momento di rendere memorabile la serata: 84.
Il Darietti con piglio da grande campione raccoglie la sfida e rilancia per l’ennesima volta: 86!
Bum.
Bum.
Bum.
Nell’ordine di caduta: Rb, Zorapide e l’Onnivoro.
Ahi, ahi, ahi: Darietti non viene premiato, la sconfitta è bruciante. Galeotto fu un Jack di Picche, andato a finire tra le mani sbagliate. Il socio Rb (non propriamente a secco) si vede tramortito dalla mazzata pesantissima.
Darietti abulico ringrazia.
Zorapide passa in testa: +6.
Quale momento migliore per tentare la fuga? Zorapide si alza sui pedali e spinge: 2 a 70, di cuori. Il socio Onnivoro lo premia portandogli in dote una bella Donna; è fatta: +10.
Altro giro, altro regalo: Zorapide si fa ingolosire da un altro bouquet di cuori: Asso, Tre, Re.
Altro 2 a 70, ma sta volta l’Onnivoro e solo e abbandonato con solo il 2 di cuori a fargli da paravanto.
Zorapide di nuovo indietro a +6.
Tutto questo movimento ha messo fame all’Onnivoro che comincia a rosicchiare (in realtà è già un po’ che sgranocchia tanto che l’handicap iniziale è quasi dimenticato): con una chiamata transitoria si guadagna i 2 punti che gli permettono di rivedere la positività nella sua partita.
A tirare una botta (nel grigiore della sua partita) è l’Ing. che chiama un CARICHI con soli 43 punti in mano: questo è pane per i suoi denti, la vittoria è brillante ed il plauso è unanime.
L’impeto della serata piano, piano va ad affievolirsi, ma l’incessante erosione dell’Onnivoro continua sino alla fine, parimenti il cadere nel baratro del Darietti è costante, solo uno non dorme ed è l’Ing. che sul finale ci regala un’altra delle sue chiamate stravaganti di sette, chiaramente naufragata malamente tra le grasse risate dei contendenti: una barzelletta.
Si giunge all’ultima tornata di mani con la situazione abbastanza stabile: c’è l’Onnivoro a +4; l’Ing. che nonostante tutti gli esperimenti mal riusciti è a +1; Rb in tranquillità a 0; Zorapide a –2 (dopo l’ennesima chiamata a babbo morto di 2 a 70, nella quale Rb si è defilato); Darietti risale la china a –3.
Dopo 2 chiamate “normali” di Rb (tra le due una finisce malamente grazie alla lungimiranza del socio Darietti), si giunge alla fine con l’Onnivoro e l’Ing. a pari merito: +4.
Mano di spareggio.
Zorapide mette tutti d’accordo con l’ennesimo 2 a 70. Il socio, manco a dirlo, è l’Onnivoro ben fornito, che ringrazia e si assicura un’altra vittoria e un posto in prima fila negli incubi dell’Ing. della Briscola della settimana avveniente.

Ad PERSONAM.
L’Onnivoro: impacciato nelle prime mani, riesce a tenere duro ed inosservato tesse la sua tela. Costante la sua rimonta. Vittoria un po’ forzata.
Generale di Ferro.

Ing. Della Briscola: chiama dopo 10 mani (un sette) e perde malamente. La scossa lo tramortisce. Alza vertiginosamente la posta sul 2 di Darietti, ma ben per lui che la chiamata non è andata a buon fine: il punteggio sarebbe stato impietoso. La chiamata di Carichi è di gran classe.
Sprecato.

Zorapide: troppo goloso. Nel momento migliore si lascia prendere la mano e dilapida un vantaggio sontuoso. Le carte gli girano e lui le fa girare, peccato per qualche incidente di percorso.
Frullatore.

Rb: chiama 4 volte in 31 mani. S’inviperisce con Zorapide per le chiamate a 70 (in cui è socio maldestro, ma più che altro sfigato). Tutto qui.
Albatros.

Darietti: serata nera, nerissima. Coraggiosissimo sulla chiamata storica all’86.
Giovanni senza Terra.

Quelli della Briscola – 10

Punteggi: L’Onnivoro +13; Ing. della Briscola +4; Zorapide +1; Il Caricatore –5; Darietti -13.

Arriva l’Onnivoro e spazza via ogni cosa che incontra. Dura poco la partita: dopo 10 mani sono altrettanti i punti nel cascinale del devastatore di via Settembrini. Possono poco o nulla gli avversari frastornati dalla serata di grazia del dominatore delle carte. C’è da far notare però che un inaspettato elemento destabilizzante ha notevolmente spalancato le porte della vittoria al fortunello della Briscola: tale elemento è stato il Caricatore, che, in barba, alla sua nomea riesce a rovinare ed a innervosire (con il suo gioco abietto) chiunque: anche l’Ing. ad un certo punto ha perso le staffe su di una chiamata sicura andata al diavolo per colpa del “Fattore X”.
Parliamo dell’Ing.: a giocare con 3 Ingegneri non c’è molto da fare i gradassi, eppoi con il fiore degli ingegneri (mica pizza e fichi!). Va tutto male all’Ing. che non spicca il volo.
Zorapide dal canto suo tenta di fare la partita, riesce quasi a lambire il successo, ma sul più bello il “Fattore X” si è fatto sentire in modo altisonante, trasformando una serata ottima (sino a due mani dalla fine) in una serata squallida e senza sangue.
Non parliamo del Darietti che decisamente si è trovato in difficoltà estrema: su 4 chiamate (che in 30 mani sono già tante per lui) una sola vittoria: decisamente una serata da dimenticare.
Il Fattore X si spiega da solo: incognita mostruosa; è in grado di trasformare una partita banale, in una debacle devastante.
La statistica dice che in 30 mani 20 sono state le vittorie, 7 SPECIAL ed un Cappotto.
Per rigore morale e sportivo pubblichiamo la Classi Generale.

La Fredda Cronaca
Spot 1 (interno notte)
Per una buona chiamata: contate le carte, mettetele in ordine per seme e per grandezza, verificate quello che potete dare agli altri, verificate quello che gli altri possono dare a voi, valutate cosa chiamare. Chiamate: vincerete sicuramente se tutti i punti di cui sopra saranno valutati con accuratezza e precisione.
Darietti chiama un 2 a 68!
Ci ha pensato molto.
Troppo.
Dimenticate tutto quello di cui sopra.

Spot 2 (interno notte)
L’Onnivoro carico di carichi è una brutta bestia da domare.
Nessuno riesce ad ingabbiarlo.
Carichi vincenti: Onnivoro a +10!

Spot 3 (interno notte, senza puzza di fumo: meno male!)
Zorapide chiama carichi: ODDDIIIIIIIII!!!!
Zorapide fuori di un seme chiama CARICHI: ODDDDDIIIIIII!!!!!
Zorapide penetra tutti e vince.
ODDDDIIIII!!!

Spot 4 (interno notte unti di patatine)
L’Ing. senza Asso e Tre è una bestia in gabbia. Una tigre che gira in cerchio, attende, attende, poi scoppia.
L’Ing. chiama un 2 a 70 senza Tre.
L’Ing. è penetrato sin nel suo intimo.
E gira, gira, zoppicando vistosamente.

Spot 5 (interno notte imbottiti di succo d’ananas)
Si fa chiamare il Caricatore.
Affabulatore. Ammaliatore. Chiama un 2 di cuori.
Il Socio compie un capolavoro mediatico.
Lo traina su per il monte e gli consegna la vittoria doppia: in vetta fa freddo, Zorapide copre il Caricatore con un bel cappotto di Cammello: nuovo, nuovo.
Il Caricatore ringrazia e si gode il calduccio.

Spot 6 (interno notte stranamente silenziosi)
Zorapide ed ilCaricatore si squadrano.
2.
A 70.
72.
74.
Zorapide (udite! Udite!) a 80!
I precedenti sono tutti contro.
Tutti ridono, irridono Zorapide. Solo l’Onnivoro sta zitto. Suda copiosamente. Stringe con forza le carte tra le mani, le carte mute lo guardano. I due (i quattro 2) lo scrutano sin nei meandri della sua anima.
2 di cuori.
L’Onnivoro è più sollevato: in mano 2, Donna, Re.
Zorapide Asso, Tre, Jack, 6, 5, 4.
Grande vittoria (chiaramente).

Spot 6 (interno notte con sangue amaro)
L’Ing. riesce dopo 27 mani a chiamare e a vincere un 2 a 70.
Sospiro di sollievo.

Serata metabolica, parabolica, a tratti macrobiotica.

Ad PERSONAM.
L’Onnivoro: devastante per culo ed astuzia. Ammazza sin da subito la partita e gli avversari.
Caterpillar (Quater Pilrlar gli altri).

Ing. Della Briscola: impiega 10 mani a fare la prima chiamata. Chiama normale e vince. Chiama per divertirsi e imbarca acqua. Serata allagata.
Idrovora.

Zorapide: spumeggiante, a tratti brillante. Fa un cappotto, chiama un Carichi fuori di un seme, il 2 a 80 è una passeggiata: che volete di più? La vittoria (magari), ma il Fattore “X” ha infierito più del dovuto.
Mancato.

Il Caricatore: bravo a confondere le carte, le sue e quelle degli altri. Rischia il linciaggio da parte dell’Ing. Rischia lo scotennamento da parte di Zorapide. Decisamente una bella serata. Fattore “X”.
Wanted: Dead or Alive

Darietti: le carte non girano. Lui non le fa girare. La stasi è di corvè.
Controfigura.

Quelli della Briscola – 9

Punteggi: Darietti +14; Zorapide +1; Avv. Peloso -1; Ing. della Briscola -2; Rb -12.

Seconda vittoria consecutiva del Darietti, il quale, sicuramente, raccoglie più del dovuto. Invero una buona mano gliela dà l’Ing. che con le sue chiamate kamikaze, indotte dall’ansia di prestazione, sostiene non poco il gioco “nascosto” del trionfatore della serata.
La partita non è stata delle migliori, l’atmosfera è tesa, le carte non decollano: le nuove regole introdotte per il sorteggio del posto al tavolo hanno inibito ogni tattica prestabilita, cristallizzata. Le nuove posizioni non hanno permesso le solite giocate, la partita è fuori controllo, l’imprevedibilità è dietro l’angolo.
Le SPECIAL non si sprecano, solo 3 in 30 mani. Va di moda il “ZE KING” la chiamata di Re: poco impegnativa, poco rischiosa.
Mentre Darietti si portava a casa la vittoria l’Ing. è in preda ad una crisi esistenziale, Zorapide è incazzato nero con l’Ing. a causa della sua crisi esistenziale (che lo coinvolge in pieno), l’Avv. Peloso è in perenne attesa della mano buona, mentre Rb cade vittima dell’inesorabile incedere della sorella ultrasensitiva della Fortuna, quella che ci vede e ci sente bene e che più comunemente si fa chiamare sfiga.
In questo girotondo di anime la spunta come dicevamo il Darietti che, dopo una serie di circostanze molto fortunose e poco avverse, chiamando un 2 a 72 si toglie di dosso gli ultimi frantumi di speranza rimasti all’Ing. che si abbandona all’ennesima scottatura della stagione.

La Fredda Cronaca
Casa Darietti.
Si gioca tra due fuochi: la suspance per le prestazioni internazionale di una nota e blasonata compagine calcistica e le notizie che si rincorrono dei nuovi (e non ancora) aperti box sotterranei con i quali il Darietti ha veduto bene di speculare comprandone aiosa (la Sciura Maria va al mercato e compra 3 Kg. di mele, lui va dall’impresa costruttrice e compra 1000 tonnellate di calcestruzzo preconfezionato, che messo assieme compone la bellezza di 5 box).
La serata è dunque distratta, asfittica, cattiva e riprovevole: a tratti poco metodica, ma sicuramente avara di emozioni e poco socievole.
Nelle prime 10 mani non accade praticamente nulla (fatta eccezione per un 2 a 70 di Zorapide che si vede costretto a chiamare alto per i continui rilanci di un’Ing. arrembante): tiene tutti in piedi il generoso Rb con il suo punteggio poco usuale di –6 (volevamo mettere il punto esclamativo(!), ma ci limitiamo a terminare la frase con uno squallido punto, per non scaldare sin da subito gli animi).
E’ in vantaggio l’Ing. con uno smunto + 4; il Darietti (con uno zero assoluto come punteggio) ci prova: 3 chiamate una dietro l’altra, il totalizzatore impazzisce…
2…
4…
6…
Ing. a +1, Zorapide a 0, l’Avv. Peloso –1, Rb si tiene stretto il suo –6 con tanto di dito in bocca e caccola che gli pende dal naso.
Cinque mani interlocutorie (nelle quali l’Ing. tira fuori il meglio di un uomo) e il Darietti decide che è giunta l’ora di porre fine all’agonia: 2 a 72, il socio (poco agonizzante) è Zorapide con in mano una buona dote, il Jack di briscola e altre due briscole non di poco conto.
Darietti a +11: la partita è virtualmente finita, in quanto il più prossimo al capolista è lo stesso Zorapide che è a –1, ben lungi da impensierire il lanciato padrone di casa.
Si termina tra gli sbadigli. L’unico che non ci sta è chiaramente l’Ing., che agli sbadigli contrappone le sue celeberrime chiamate matematiche, questa sera, però, la matematica non è proprio il suo forte.
E’ proprio l’Ing. l’autore del botto finale: un 2 a 70 fuori di Tre. Il botto provoca tra l’altro il tracollo del socio Rb che si vede risucchiato in un baratro nero, nero.
Vince Darietti in una serata nera, nera.

Ad PERSONAM.
Darietti: secondo noi ha raccolto più del dovuto; Lui sostiene il contrario. L’importante sono la vittoria e i punti fatti, tutto il resto sono chiacchiere.
Lampada di Aladino.

Zorapide: non spinge a dovere. Viene tartassato dalle chiamate folli dell’Ing., ma si difende bene.
Appena Suff.

Avv. Peloso: un buon socio e nulla più. Il suo punteggio è un numero binario.
Trasparente.

Ing. della Briscola: finisce poco sotto lo zero, ma per lui è una sconfitta cocente. Non gli riesce praticamente nulla.
Brasato.

Rb: le carte sono avare, secche, disidratate. Finisce in fondo, in fondo. Piccolo, piccolo.
Asintotico al meno infinito.

Quelli della Briscola – 8

Punteggi: Darietti +5; Ing. della Briscola +4; Il Taciturno 0; Rb 0; Zorapide –9.

Quando meno te lo aspetti spunta il Darietti, il quale, con un finale magistrale (Fortuna Audaces Iuvat), porta a casa un vittoria alquanto insperata, visto e considerato che a 8 mani dalla fine il trionfatore della serata era sotto di ben 10 punti.
Fa la sua comparsa dopo “millenni” di assenza il Taciturno e la sua presenza sicuramente destabilizza gli equilibri, soprattutto gli equilibri caratteriali di Zorapide, il quale non ha potuto dare sfogo (come al solito) ad i suoi più reconditi istinti animali, per una palese e non celata sofferenza del Taciturno che sbottava e mugugnava ad ogni rumore molesto ed ad ogni parola proferita fuori dalle righe del canone della buona creanza, ma lo sforzo di portare un po’ di ordine tra le fila degli accaniti giocatori di Briscola non ha portato ad una significativo cambio di consuetudini: gli scaricatori di porto poco caso hanno fatto al paggio educato alla corte di Versailles.
L’Ing. della Briscola non vince, non si diverte e non è abbastanza frizzante; Rb, invece, ottiene uno zero che gli servirà solo per mantenere la posizione (seconda) in classifica generale: avrebbe potuto vincere la serata, ma si è distratto troppo a inveire verbalmente su Zorapide, il quale, per grazia divina, non ha inveito (o infierito) in altro modo, facendo scempio delle membra di Rb a modi Achille fuori dalle mura di Troia sul corpo di Ettore.

La serata è stata decisamente stanca e approntata in modo frettoloso, di qui i risultati non eclatanti (tolto il –9 di Zorapide).
Statistica: 31 mani; 6 SPECIAL, delle quali 4 nelle ultime 11 mani (grazie alla spavalderia di Darietti).
Pubblichiamo la Classi Generale (per onore di cronaca) e vi lasciamo ai commenti ad Personam (ci scusiamo con i naviganti, ma il tempo in questi giorni è proprio risicato).

Ad PERSONAM.
Darietti: se ne sta nascosto tutta la partita. Contende più volte a Zorapide l’ultimo posto, poi ad un certo punto si alza, va in bagno, torna e chiamando 6 volte (mettendo a segno 3 Special): doping? Fortuna? Macuba? Chi può dirlo.
Miracolato.

Ing. della Briscola: parte sotto tono, tenta di scrollarsi di dosso la noia, ma le carte gli dicono male. Si sforza di vincere sul finale, ma di questi tempi l’Ing. è fiacco.
Flaccido e assorto.

Il Taciturno: da buon giocatore mette subito le carte in chiaro: chiama e soprattutto si fa chiamare. A metà partita è decisamente in vantaggio, poi si addormenta e piano, piano si avvia verso la nullità.
Paguro.

Rb: sempre positivo, se la prende per un carico mancato di Zorapide, fuma solo 3 sigarette, finisce a zero.
Smunto e spocchioso.

Zorapide: catastrofico.
R.I.P.

Quelli della Briscola – 7

Punteggi: Avv. Peloso +9; Darietti +3; Ing. della Briscola +1; Rb –1; Zorapide -12.

Incominciamo con una frase pronunciata a bruciapelo (e avendola proferita l’Avv. Peloso è tutto un programma): “La Briscola è una scommessa!”. E difatti: l’Avv. Peloso ha guadagnato una fortuna puntando tutto sul suo ronzino che tutti davano per spacciato. Nella serata che ha visto prepotentemente tornare in auge la tattica del “Chissenefrega! Io mi gioco comunque una SPECIAL!!”, il Principe del Foro adottando una tattica di gioco ambigua e poco spumeggiante porta a casa una meritata e alquanto insperata vittoria (chi avrebbe davvero vaticinato un risultato del genere?).
Gli avversari sono frastornati dall’incedere dell’Avv. che più che un gioco pungente, sciorina carichi su carichi; si è sospettato (più di una volta) di essere di fronte ad un falsario che con il suo ciclostile portatile continuava a stampare, stampare, stampare banconote su cui Asso e Tre erano le figure ricorrenti.
Di contorno: un imbelle Ing. della Briscola, un poco frizzante Darietti, un poco incisivo (nonostante la caparbietà nel chiamare 2 a 70) Rb ed infine (proprio ultimo degli ultimi) Zorapide il quale non riesce proprio a trovare il bandolo della matassa.
Ed infine il sunto: in 35 mani ben 8 sono state le SPECIAL, il 2 era il numero sfortunato (chi lo chiamava perdeva) e l’Avv. Peloso non è assolutamente compatibile con Zorapide (la coppia che scoppia).
Inciso finale: ma non doveva essere la serata dell.Ing.? Il martellamento mediatico via SMS sul massacro che ci aspettava ieri sera si è rilevato l’ennesima leggenda metropolitana.

La Fredda Cronaca
Serata frizzante, spumeggiante, da torrefazione.
Neanche il tempo di bersi un cappuccio in pace (la nuova macchina del caffè di Zorapide è un gioiellino tecnologico) che si parte a spronbattuto: Zorapide osa di prima mano un 2 a 72! L’Ing. colto in flagranza con il naso sporco di panna e caffè non reagisce bene, anzi è ben sorpreso dalla sortita di Zorapide: i due capitolano rovinosamente, affogando in un mare al gusto cappuccino.
Darietti vuole partecipare a questo inizio frizzante e decide di dare una svolta sin da subito alla sua partita: 2 a 70! Zorapide ancora stordito e febbricitante per la botta di prima mano, non crede alle sue orecchie quando viene pronunciato il seme: 2 di Fiori! Guarda e riguarda le sue carte, ma di fiori neanche l’ombra (a parte il 2 s’intende). Darietti e Zorapide si fanno compagnia sotto lo zero, ma se per Darietti la situazione è ancora largamente recuperabile (-1), per Zorapide è del tutto fuori controllo: dopo 2 mani, dico 2 mani! Zorapide è già a –7: chi saprebbe fare di meglio? Dobbiamo ammettere che ci vuole estro artistico per riuscire a fare certe cose.
Durante la terza mano ci si aspetterebbe l’ennesimo botto (per dare un segno di continuità all’inizio fulminante del match) ed invece il recalcitrante Rb si permette una chiamata da poveraccio: Asso di cuori e (chissà come mai) vince.
Le prime cinque infuocate mani ci regalano questa classifica provvisoria: Rb +4; Avv. Peloso +3; Ing. della Briscola e Darietti –1; Zorapide –5.

Sembrerebbe tutto finito, sembrerebbe che la rabbia iniziale sia passata, sembrerebbe… Ed invece seconda tornata (altre 5 mani) e altre 3 chiamate SPECIAL. La scena è tutta per Rb il quale snocciola, una dietro all’altra, le seguenti perle: 2 a 70; 2 a 74; 2 a 70. Voi vi starete chiedendo se a questo punto i giochi sono fatti, insomma con un tridente così si potrebbero spezzare le reni a chiunque, ma, ahimè, le tre perle sono finite (come si suol dire) ai porci: in realtà i porci sono solo 2 (non tenendo conto del chiamante, che è colui che le ha gettate) Zorapide prima e Darietti poi. Avrete già capito che due denti del “Tridente” erano al quanto spuntati, a tenere su il terzo (dente) ci pensa l’Ing. che si comporta da vero socio e regala una vittoria a Rb.
Comunque tutto sto casino per arrivare dopo 10 mani ad avere in vantaggio la coppia Ing.-Avv. Rb riamane nell’anonimato a zero, mentre Darietti intravede in lontananza il confine tra luce ed oscurità e Zorapide è nel nero, che più nero non si può.

E’ l’ora della gallina delle uova d’oro, una gallina grassa e pelosa, ma sempre con le uova d’oro: l’Avv. Peloso non chiama mai, ma dalla sua parte ha una collezione di carichi invidiabile. E’ un pozzo senza fondo. Accumula ricchezze indicibili, incontenibili, inenarrabili. Chi lo chiama ha dalla sua parte un fondo di previdenza infinito, chi lo ha contro deve maledire il giorno in cui è nato (per onore di cronaca vi facciamo sapere che la gallinella era alquanto restia a regalare le sue uova a Zorapide, il quale nelle poche volte in cui si è trovato il pennuto per socio ha maledetto il giorno in cui hanno inventato la Briscola chiamata).
La sua ascesa è incontenibile (malgrado le profezie di un crollo psico-fisico che l’Ing. continua a divinare): arriva ad un massimo di +9, poi si fa risucchiare dall’ansia da prestazione (non da un calo psico-fisico come diceva il corvo Ing.) e cede un po’ il passo ad Rb che a testa bassa, passata la sbornia da SPECIAL, si rifà sotto con un po’ di chiamate semplici, semplici, ma efficaci, efficaci.
Giusto il tempo di una SPECIAL di Zorapide (carichi) ed il duello ricomincia e si giunge a 5 mani dalla fine con l’Avv. a +6 ed Rb a +4; studia la situazione impotente l’Ing. a +2; Darietti guarda le farfalle a –4; Zorapide si fa guardare dalle farfalle a –8.
L’ago della bilancia lo fa pendere (dalla parte dell’Avv.) Darietti che scosso da una farfalla più sveglia delle altre (in realtà era un’ape incazzata nera) si ricorda di avere in mano 8 carte, 8 carte bellissime e chiama un 2 a 70. L’Avv. non aspettava altro che mettere in mostra (un’altra volta) il suo bouquet di Carichi assortiti: la mano è un massacro.
D’ora in poi l’Avv. vive di rendita, si permette di chiamare un 2 a 66 (e di vincere) e poi attende lo schianto imminente di Rb che a corrergli dietro non ce la fa più: troppe sigarette tolgono il fiato, ma anche soci come Darietti a volte fanno la loro parte per stroncare gli inseguimenti, difatti è proprio l’entomologo Darietti che dà il colpo di grazia alle velleità di vittoria di Rb.
Tutto accade (guarda un po’) su di un altro 2 a 70: Darietti con in mano un discreto patrimonio in carichi vede bene di non portarli al suo socio nella chiusura finale (come di solito si fa nelle chiamate di 2 a 70, quando chi chiama generalmente ha un Asso ed un Tre, eccezion fatta per l’Ing. della Briscola, noto cultore delle chiamate kamikaze). L’Avv. vola a +10 ed Rb sprofonda a –3.
Giusto il tempo per l’ennesima chiamata semplice, semplice di Rb (non è sera per quelle complicate) e sul gradino più alto sale l’Avv. Peloso che si porta a casa la prima vittoria stagionale ed un buon bottino di punti.

Ad PERSONAM.
Avv. Peloso: la fortuna lo bacia continuamente, lo avvinghia a se senza lasciargli fiato. Lui ringrazia e si accontenta di controllare la situazione.
Paperoga.

Darietti: punteggio bugiardo. Riesce a contenere i danni e non si espone più di tanto. Riesce a riassorbire in fretta i lividi causati dalle cadute sui 2 a 70.
Voltaren Emulgel.

Ing. della Briscola: decisamente sotto tono. Illude nelle prime 10 mani, si fa prendere dallo sconforto nel resto della partita. Massacro2 non riuscito.
Basito.

Rb: non gli riesce il filotto che poteva regalargli infinite gioie e sicuramente piazzarlo al posto più alto del podio. Gioca bene le mani semplici, semplici.
Lividino.

Zorapide: inizio spumeggiante che gli dice malissimo, riesce a perdere anche con Asso e Tre: i soci (soprattutto l’Avv.) lo lasciano costantemente a piedi.
Road Runner.

Quelli della Briscola – 6

Punteggi: Ing. della Briscola +17; Zorapide 0; Avv. Peloso –2; Rb –3; DB -12.

La sfortuna che tanta parte aveva avuto nelle alterne vicende dell’Ing. della Briscola in questo ultimo mese, finalmente se ne è andata ed è stata soppiantata da un culo strepitoso che non si vedeva da tempo.
Sarebbe impietoso però attribuire tutti i meriti di questa limpida vittoria dell’Ing. unicamente al suo fondo schiena, difatti un’attenta strategia ed un accorto uso dei propri mezzi hanno contribuito enormemente al successo schiacciante di ieri sera.
C’è poco da commentare e da dire: ieri sera c’è stata la moria delle vacche grasse.
L’unico, che con un timido e pallido sforzo, è riuscito (sino a metà partita) a rimanere sulle tracce dell’Ing. è stato Zorapide, tuttavia il suo pedinamento a distanza è durato ben poco ed è stato vanificato dal repentino cambiamento di ritmo imposto dal Luminare della Briscola passata la metà della partita.
L’Avv. Peloso anonimo spettatore: 2 chiamate in 25 mani sono davvero poche. Rb si è dimenticato di connettersi (e le carte gli hanno detto davvero male) e DB ha fatto della negatività una ragione di vita.
The King is back: l’Ing., ora, guarda tutti dall’alto e la classifica generale lo sta a dimostrare.
Per onore di cronaca si sono giocate 25 mani: in 8 mani chi ha chiamato ha perso, ci sono state 4 chiamate SPECIAL.

La Fredda Cronaca
Serata influenzata, fredda, glaciale, a tratti nebulosa, sabbiosa.
Casa Rb: zero alcolici, zero cibarie, piena zeppa d’acqua da bere e di germi influenzali da coltivare.
Si inizia come sempre in mostruoso ritardo per colpa del cronico ritardatario Avv. Peloso (arriverà, arriverà il giorno del giudizio!).

La Partita prende subito la piega giusta per l’Ing. che vince la prima mano con disarmante facilità, ma è solo un fuoco di paglia (fenomeno di combustione alquanto atipico, vista la temperatura glaciale di casa Rb: il padrone di casa per smaltire la caligine da fumo da lui stesso provocata, tiene costantemente aperta la finestra sul cortile), comunque di fuoco di paglia dell’Ing. si tratta, perché dopo le prime 5 mani è solo Zorapide a ridere essendo schizzato a +5 in testa alla classifica provvisoria ed ancora tutta da scoprire. L’Ing. però non vuole perdere terreno, non vuole più farsi prendere per il torrone, non vuole più saperne di angherie telematiche e di sfottò: passa all’attacco, a testa bassa, chiama un CARICHI dirompente. Terra bruciata intorno a lui: incomincia la via Crucis per i 4 malcapitati.
In 5 mani il vantaggio di Zorapide si va assottigliando, e man mano che si procede l’Ing. prende confidenza con le sue amate carte e vincendo tre chiamate di fila saluta tutti e se ne và: d’ora in poi nessuno più riuscirà minimamente ad impensierirlo.

Dopo dieci mani la situazione è imbarazzante: Ing. +10; Zorapide +1; Avv. Peloso –2; Rb –3; DB –6.
E non finisce qui: l’Ing. vuole il massacro, vuole il sangue, vuole che questa serata tanto agognata sia una lezione indimenticabile, d’altronde la vendetta è un piatto da gustare freddo e quale migliore occasione di questa? Con la finestra di Rb costantemente aperta è un attimo: l’assideramento è un buon alleato in certi casi.
L’Ing. rigurgita fortuna da tutti pori, ed molto abile quando gli girano le carte (e le palle) a sfruttare a pieno ogni occasione per trarre il massimo vantaggio: BOOM!
2 a 70 e la chiudiamo qui.
+15: che volete di più?
Il più vicino è Rb: +1 (ma crollerà di qui a breve).

La serata è terminata, i giochi sono fatti.
Alea iacta est: il Rubicone della sfiga è passato, l’imperatore Cesare-Giana incede, marcia sui corpi inermi degli avversari.
Dicevamo del crollo di Rb: dopo aver raggiunto +1 (rincorrendolo a perdi fiato dall’oltretomba), chiama due volte e rovinosamente abbandona la serata: la prima se la gioca con una Donna di Zorapide (i due non hanno appoggiato la causa pro Rb, in realtà la Donna era ben accompagnata da ingenti carichi, ma evidentemente mancava la rete per prenderli) e la seconda si chiama in mano ricevendo il plauso dei contendenti per il coraggio dimostrato, ma un calcio nelle palle dalle carte impietose.
Iniziata l’ultima tornata di mani l’Ing. ha ancora da dire qualcosa, ha ancora da togliersi qualche sassolino dalle scarpe e chiama un altro CARICHI, vince e tramuta la serata in un tiro al piattello: punteggio massimo raggiunto +20!

Basta, è finita.
Non c’è più nulla da fare e da dire.
Mogi, mogi ci sia avvia verso le proprie case: bigi, bigi in volto.
Non rimane che adagiarsi, inermi, sui propri giacigli e cercare di addormentarsi sperando di non fare brutti sogni, incubi, in cui ti vedi lì con le tue 8 carte in mano e sopra di te l’ombra minacciosa e diabolica dell’apocalittico Ing. ti ricorda che questo gioco è il suo gioco e tu sei solo un ospite.

Ad PERSONAM.
Ing. della Briscola: praticamente perfetto, da 10 cum laude.
Cannibale.

Zorapide: parte bene, ma si addormenta ben presto. Senza companatico e soprattutto “carburante” non dura molto la sua partita. Si rifà sul finale non finendo sotto.
Senza Benza.

Avv. Peloso: non chiama mai, non si fa chiamare: diteci voi che cosa è venuto a fare ieri sera.
Incognita.

Rb: non si capacità delle carte che tira su. Tenta il tutto per tutto chiamandosi in mano, ma viene bastonato per bene.
Scheletrico.

DB: in difficoltà sin dalle prime mani, tenta qualcosa nella fase iniziale, ma si scoraggia ben presto. La sua partita una sofferenza.
Simone di Cirene.